29 Aprile 2020 - 12:59

Coronavirus, gli esperti temono una seconda ondata di contagi

covid-19 arizona

Il mondo della virologia è concretamente preoccupato per l’eventuale nuova crescita dei positivi e l’insorgenza di altri focolai epidemici

Il Coronavirus ormai da mesi sta mettendo a dura prova la nostra vita che pian piano ha dovuto sommare alla crisi sanitaria anche l’emergenza economica e sociale. Il piano d’azione per la fase 2 presentato dal premier Conte sembra non aver soddisfatto e convinto tutti. Molte categorie professionali si sono scagliate contro le scelte così stringenti e rigorose del Governo.

L’OMS ha però avvertito che l’allentamento delle restrizioni non rappresenterà in nessun Paese la fine dell’epidemia. Questo significa che con il Coronavirus dovremmo farci i conti per molto tempo. Ciò che realmente sta alimentando il malcontento tra la popolazione è il duro scontro con la realtà che ha palesato a tutti il lungo periodo di battaglia che ancora ci attende.

Il parere degli esperti

I virologi italiani temono fortemente la possibile recrudescenza del contagio. Queste le parole di Fabrizio Pregliasco ricercatore all’Università Statale di Milano: “Sicuramente ci saranno nuovi focolai, il virus proverà a riaccendere i fuochi del contagio. Tutto dipenderà dal nostro comportamento, in questa fase resta fondamentale la responsabilità individuale di ciascuno.”

L’incertezza degli esperti riguarda i tempi di questa nuova ondata. C’è chi afferma che con l’autunno il coronavirus possa circolare assieme all’influenza stagionale. Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro non la pensa così: “In termini teorici potremmo averla anche tra un mese, se prendiamo sotto gamba le misure. Se ad esempio si guarda al 2009, l’influenza suina ha avuto un nuovo picco proprio nei mesi estivi. Secondo invece l’esperto Pier Luigi Lopalco fare previsioni lascia il tempo che trova: “Il rischio c’è ma l’importante adesso è lavorare per prevenirne gli effetti.”

“La mia preoccupazione è che si finisca col dire: mascherina, guanti, distanza di sicurezza e passi lunghi e ben distesi”, afferma Massimo Galli. Il direttore del reparto di malattie infettive del Sacco di Milano ritiene sia necessaria una grande efficienza diagnostica. Test rapidi e tamponi per capire quante persone circolano con il virus addosso senza neanche saperlo. Galli non si sbilancia in previsioni su una possibile seconda ondata ma è convinto su una semplice, fondamentale verità: “Il coronavirus è nuovo, il punto è non abbassare mai la guardia.”