6 Marzo 2020 - 17:28

Coronavirus: si ferma anche il rugby italiano

rugby

Fino al 15 marzo, come misura preventiva contro la diffusione del Coronavirus, l’attività rugbistica agonistica e non agonistica sarà sospesa: anche la FIR si allinea al Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Anche il rugby italiano, come altri sport, ha deciso di fermarsi a causa dell’aggravarsi dell’epidemia di coronavirus: dopo le direttive del nuovo decreto, la Federazione Italiana Rugby, attraverso un comunicato ufficiale, ha deciso di sospendere fino al 15 marzo le attività agonistiche e non.

Ecco il testo della nota apparsa sul sito ufficiale:

“La Federazione Italiana Rugby, facendo seguito al Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri pubblicato in data 4 marzo, ha deliberato la sospensione di tutta l’attività agonistica e non agonistica su territorio nazionale dalla data odierna e sino al 15 marzo 2020 incluso.

La delibera fa seguito a consultazioni con il Medico Federale, la Commissione Medica e l’Associazione Italiana Rugbisti e tiene in doverosa considerazione la tutela sanitaria dei tesserati e delle responsabilità in capo alle Società affiliate.

Lo svolgimento delle sedute di allenamento per l’attività agonistica (Seniores, U18, U16), da svolgersi porte chiuse o, all’aperto in assenza di pubblico, nei territori esclusi dalla sospensione totale di ogni attività, è subordinato all’obbligo delle associazioni società sportive a mezzo del proprio personale medico, di effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano.

Lo svolgimento delle sedute di allenamento per l’attività non agonistica, da ricomprendersi tra quelle dello sport di base (U14, U12, U10, U8, U6 e Old, Touch, Beach, Tag) è consentita esclusivamente ai soli fini dello svolgimento dell’attività motoria e subordinatamente al rispetto della raccomandazione di cui all’allegato 1 lett. d) Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 4 marzo 2020, relativa al mantenimento tra i partecipanti della distanza interpersonale di almeno un metro.

FIR desidera inoltre rammentare alle Società ed a tutti i tesserati le misure igieniche contenute all’allegato uno del DPCM del 4 marzo e, nello specifico:

a) lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
b) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute e comunque evitare abbracci, strette di mano e contatti fisici diretti con ogni persona;
c) igiene respiratoria (starnutire o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
d) mantenere in ogni contatto sociale una distanza interpersonale di almeno un metro;
e) evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, anche durante l’attività sportiva;
f) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
g) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
h) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
i) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
l) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o si assiste persone malate.

La FIR ribadisce l’importanza di quanto sopra a massima tutela della salute di tutte le componenti del movimento, con l’intento di contribuire attivamente ad un efficace contenimento della crisi e nell’auspicio di un pronto ritorno all’attività”.

Sulla decisione presa, volta a contenere la diffusione del coronavirus, si è espresso anche il Presidente della FIR, Alfredo Gavazzi:

“La decisione di sospendere sino al prossimo 15 marzo tutta l’attività sul nostro territorio è coerente con le misure adottate dal Governo italiano per far fronte all’emergenza che il nostro Paese si trova ad affrontare in questo periodo. Siamo costantemente al lavoro per valutare l’evolversi della situazione e determinare le misure da adottare in vista di una ripresa delle attività in totale sicurezza. Siamo consapevoli delle forti implicazioni che la decisione di questo nuovo stop avrà sul rugby italiano a ogni livello, ma siamo profondamente convinti che la direzione assunta sia responsabile, rispettosa della salute dei giocatori, degli staff e di tutti coloro che sono quotidianamente coinvolti nel nostro sport”.

Una decisione importante in un momento critico per tutto il Paese: lo sport e il rugby italiano sono pronti a contribuire all’emergenza coronavirus.