Coronavirus, negli Stati Uniti è corsa alle armi: vendute 2 milioni di pistole
In tempo di emergenza da Coronavirus i negozi di armi, da Los Angeles a Houston, da Filadelfia a Denver in Colorado, hanno fatto più business che mai
Negli Stati Uniti, la paura da coronavirus si fa sentire, ed è caccia alle armi. La crescita nella vendita si è registrata particolarmente alta in California, New York e Washington.
Gli americani hanno acquistato circa due milioni di pistole a marzo, secondo un’analisi del New York Times sui dati federali.
È stato il secondo mese più trafficato in assoluto per la vendita di armi, trascinato solo a gennaio 2013, subito dopo la rielezione del presidente Barack Obama e le riprese di massa alla Sandy Hook Elementary School.
Le parole di Timothy Lytton, professore di legge:
“Le persone sono nervose per il fatto che potrebbe verificarsi un certo disordine civile se un numero enorme di persone fosse malato e un numero enorme di istituzioni non funzionasse normalmente”, ha affermato Timothy Lytton, professore di legge presso la Georgia State University ed esperto di industria delle armi.
“Potrebbero avere l’ansia di proteggersi se gli organi di stato stanno iniziando a erodersi.”
In California decine di persone si sono messe in fila – senza necessariamente rispettare il metro di distanza – di fronte al negozio di armi Martin Redding di Culver City.
“I politici e gli anti-armi ci dicono da sempre che non ci servono le pistole,” ha detto uno dei giovani in fila. “ma al momento tanta gente ha davvero paura e vuole decidere per conto suo”.
I più spaventati sembrano essere gli asiatici americani, che temono ondate di backlash contro di loro per via dell’origine del virus in Cina.
Secondo vari rapporti la crescita di vendita delle armi, iniziata già da alcune settimane, è dovuta soprattutto a molti asiatici americani, molti al loro primo acquisto.
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