Finalmente uno spiraglio di luce in questa tenebra che attanaglia tutto il mondo. Se nelle scorse ore BioNTech e Pfizer hanno annunciato l’efficacia al 90% del vaccino contro il coronavirus, è giunta anche la comunicazione che la prossima settimana partirà la richiesta per la messa in commercio con procedura d’urgenza. Un’ottima notizia per tutti, che potrebbe consentire di intravedere la fine di questo incredibile tunnel. Stando agli ottimi risultati ottenuti, con solo 94 casi di infezione – di cui solo una decina aveva ricevuto la seconda dose – su oltre 44 mila volontari a cui è stato somministrato il vaccino che non produce effetti collaterali, non resta che prospettare il piano vaccinale.
Per questo motivo, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyenha annunciato che l’Europa ha già firmato per un approvvigionamento di 200 milioni di dosi, con un bonus di ulteriori 100. Scendendo più nel dettaglio, in Italia già a partire dal prossimo gennaio – diversamente da quanto annunciato da premier Conte – potrebbero arrivare 1,7 milioni di dosi.
L’arrivo delle prime dosi di vaccino contro il coronavirus è solo uno degli step fondamentali per la copertura dell’intera popolazione. Infatti è importante predisporre, tenendo conto delle fasce di rischio, chi avrà diritto a ricevere per prima la tanto agognata vaccinazione. A rigor di logica, avranno la prelazione innanzitutto gli anziani e i pazienti con gravi patologie, insieme ai medici, agli operatori sanitari, alle Forze dell’Ordine e Vigili del Fuoco e infine la classe politica. In tutto, già nella prima fase e tenendo conto di altri potenziali vaccini, potrebbero essere vaccinati oltre un milione di cittadini italiani.
Il vaccino anti Covid-19 della Pfizer-BioNTech è solo il primo ad aver comunicato i risultati della fase tre. Tuttavia, come già diverse volte annunciato, sono diversi i vaccini candidati per sconfiggere il coronavirus. Spuntano infatti quello dell’azienda americana Moderna, nonché il vaccino prodotto da Oxford-AstraZeneca a cui collabora anche l’italiana Irbm di Pomezia e con cui l’Europa ha stipulato il primo vero contratto di distribuzione di 400 milioni di dosi. In totale, i vaccini attualmente studiati, secondo i dati dell’OMS, sono 261 di cui 55 sono nella fase 3 della sperimentazione.
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