8 Febbraio 2019 - 14:27

Creed 2, vendetta o voglia di riscatto per il nostro Adonis ?

Creed 2, Adonis

Creed 2 ha mandato in estasi migliaia di appassionati in tutto il mondo. In questa pellicola, il nostro Adonis dovrà fare i conti con il pesante passato a cui è legato: riuscirà il protagonista ad ottenere la pesante rivincita oppure sarà interamente consumato dall’odio ?

Combattere per se stessi, solamente per una rivincita personale, oppure lottare per le persone che ami ? Questo l’incipit alla base di Creed 2, la nuova pellicola targata Steven Caple Jr., con protagonista Michael B. Jordan nei panni di Adonis Creed.

In questo nuovo capitolo della saga, Adonis dovrà fare i conti con il pesante passato che da sempre lo ha tormentato. Poco dopo la conquista del titolo mondiale dei pesi massimi, alla porta bussa un’ombra proveniente dall’Europa dell’est: stiamo parlando di Ivan Drago e di suo figlio Viktor. I due sopraggiungono nel locale gestito da Rocky, chiedendo a gran voce un match con Adonis.

L’odio è entrato di prepotenza nell’animo del protagonista, logorandolo dall’interno. La voglia di vendicare la morte del padre ha preso il sopravvento, ed il suo cuore è diventato duro come la pietra. “Quello lì è pericoloso“: nonostante Rocky abbia lo abbia messo in guardia, Adonis sceglie di combattere senza neanche pensarci. La voglia di lottare contro il figlio di Ivan Drago, colui che ha ucciso il padre Apollo, è troppo forte. La rabbia porta addirittura ad allontare Balboa, il quale sceglie di non allenare il pugile campione.

Da questo momento in poi comincia il vero e proprio declino dell’atleta; a nulla sono valsi gli allenamenti di Tony Evers. L’incontro si trasforma in massacro: Viktor abbatte in poche riprese un offuscato Adonis, procurandogli seri danni. Quando Creed va al tappeto per l’ennesima volta, Drago continua a colpirlo rimediando così una squalifica. Questa vittoria, però, fa ancora più male della sconfitta. Nonostante abbia mantenuto il titolo, infatti, Adonis risulta sconfitto nell’animo perchè non è riuscito nell’intento di vendicare il padre.

Un nuovo inizio

Passato il periodo di riabilitazione, comincia una nuova vita per Adonis. Le vecchie ferite continuano a procurare dolore, non fisico, ma emotivo. La famiglia, composta dalla madre, dalla maglie Bianca, e da “zio” Rocky, rappresenta l’unico espediente di sopravvivenza per Creed. E proprio mentre tutto stava cadendo a pezzi, arriva per Adonis il momento più emozionante ed intenso della sua vita: Bianca termina la gravidanza e partorisce una bambina. Da questo momento, nasce per il protagonista una nuova speranza; una sorta di espediente per continuare a lottare e soprattutto vincere.

Dopo vari messaggi mandati dalla famiglia Drago, Adonis accetta di combattere di nuovo contro Viktor: questa volta, però, in Russia. Per preparare il più grande incontro di sempre, serve uno dei più grandi pugili della “storia”. Rocky accetta così di allenare Adonis, ma questa volta in maniera estrema. Gli allenamenti nelle lande aride si rivelano inizialmente massacranti, ma pur sempre funzionali alla riuscita finale. Lo sparring ravvicinato, così come le estenunanti corse sotto il sole rovente, si rivelano fondamentali.

Adonis, questa volta, si fa trovare pronto. Il campione riesce a resistere ai tremendi colpi di Drago, rispondendo a tono con pugni devastanti diretti al costato e alla faccia. I round passano, ed il russo comincia ad accusare la stanchezza. Negli istanti finali Viktor viene messo all’angolo, e dopo aver ricevuti scariche di colpi letali ecco che accade l’impensabile: Ivan getta la spugna. Il gesto paterno ridisegna comletamente la natura dell’ex stella che trent’anni fa uccise, seppur accidentalmente, Apollo.

Il pubblico comincia ad applaudire Adonis per la sua impresa, e proprio mentre tutti accorrono sul ring ad abbracciarlo ed a congratularsi con lui, ecco che lo schermo del cinema consegna agli appassionati una delle scene più emblematiche di tutta la saga. Mentre la gloria travolge Creed e tutto il suo entourage, viene inquadrato di spalle Rocky fuori dal ring, di fronte ad una sedia: l’ex pugile rinuncia alle luci ed ai riflettori perchè la notte appartiene per intero al suo “figlio adottato”.

Finiti gli screzi sul ring, tutti i personaggi ritornano alle proprie vite. Adonis fa visita alla tomba del padre, con in braccio la propria figlia; Rocky ritorna dal figlio Robert ed incontra per la prima volta il proprio nipotino. Viktor ed Ivan, infine, ritornano in Ucraina dove ricominciano a vivere, ma questa volta con il sorriso sulle labbra.

Creed 2 rappresenta la degna conclusione per una delle saghe più acclamate di sempre. La pellicola mette in luce le debolezze del protagonista Adonis, e trasmette al pubblico un messaggio importantissimo: chi combatte per egoismo, o solamente per soddisfare il proprio ego, alla fine sarà sconfitto. La boxe rappresenta in questo caso una semplice metafora della vita, e la lezione può essere applicata a qualsiasi scenario di vita quotidiana. La voglia di riscattare se stessi solamente per vendetta può portare una persona ad autodistruggersi, come capitato al nostro protagonista. Ma quando la vendetta si trasforma in riscatto qualcosa cambia: le motivazioni per “tirare avanti” si moltiplicano quando nella nostra mente ci prefiggiamo degli obiettivi.