18 Gennaio 2021 - 16:38

Crisi di governo: “l’indignazione civica” di Liliana Segre

Liliana Segre

Liliana Segre affronta lo scottante tema di una possibile crisi di Governo. “Disgusto e indignazione”, ha commentato

L’appuntamento è previsto domani mattina, ore 9.30, a palazzo Madama. Qui, il premier Giuseppe Conte affronterà di petto l’attuale crisi di Governo, la fiducia altalenante e gli antagonisti risorti. Direzione Roma. Questo è il viaggio che, Liliana Segre, 90 anni, ha intrapreso stamattina da Milano, per essere pronta in mattinata a dire la sua sulle condizioni in cui verte l’attuale governo.

Un “richiamo fortissimo”

Non partecipo ai lavori del Senato da molti mesi perché, alla mia età, sono un soggetto a rischio e i medici mi avevano caldamente consigliato di evitare.” racconta Liliana Segre al Fatto Quotidiano. Un viaggio fuori programma, ma necessario a tenere a bada un “richiamo fortissimo“: “Contavo di riprendere le mie trasferte a Roma solo una volta vaccinata, ma di fronte a questa situazione ho sentito un richiamo fortissimo, un misto di senso del dovere e indignazione.”

Una crisi “incomprensibile”

Se per Matteo Renzi, l’inizio di una crisi di Governo potrebbe rappresentare l’inizio di tutto, per Liliana Segre tutta questa baraonda politica ha dell’incomprensibile: “All’inizio pensavo di essere io che, con la mia profonda ingenuità di persona lontana dalle logiche pratiche, non riuscivo a penetrare il mistero.”

Invece no, tutto ciò provoca “indignazione civica“, ma più di tutto, commenta la senatrice a vita: “Non riesco ad accettare che in un tempo così difficile, in cui milioni di italiani stanno facendo enormi sacrifici e guardano con angoscia al futuro, vi siano esponenti politici che non riescono a fare il piccolo sacrificio di mettere a freno a quello che Gucciardini chiamava il particulare.”

Il voto

Il voto, mai come in questo caso, conta e conta davvero. Quello di Liliana Segre, insieme ai voti degli altri senatori a vita, tra cui Mario Monti, Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia e Giorgio Napolitano, conta, soprattutto al Senato. Che l’epidemia sia stata un duro colpo per il governo italiano non è una sorpresa, bisogna pertanto dire, secondo la Segre: “che si debba riconoscere che – il Governo – ha fatto nell’ultimo anno un lavoro gigantesco per reggere l’urto di un’emergenza spaventosa; ed ha ottenuto una svolta nelle politiche europee.”