20 Luglio 2020 - 10:02

Culla termica come ruota degli esposti, salva un neonato a Bari

culla termica

Una culla termica rimasta inutilizzata per circa sei anni, ha salvato la vita di un neonato. La storia arriva da Bari, dalla parrocchia di San Giovanni Battista nel quartiere Poggiofranco

Una culla termica speciale ha salvato la vita di Luigi, un neonato venuto al mondo da poco più di una settimana. Questa incredibile storia arriva da Bari, dalla parrocchia di San Giovanni Battista sita nel quartiere Poggiofranco.

Ieri mattina don Antonio Ruccia ha sentito squillare il cellulare collegato alla culla e ha capito che un neonato stava per rinascere una seconda volta. L’apparecchio installato da oltre sei anni non era mai stato utilizzato prima e ieri per la prima volta ha salvato la vita di un neonato.

Una culla come la ruota degli esposti

La culla termica che dal 24 giugno del 2014 si trova nella parrocchia di San Giovanni Battista, rappresenta una versione aggiornata della ruota degli esposti. Per chi non lo sapesse, l’antica ruota interamente realizzata in legno, dava la possibilità di prendere in carico bambini abbandonati. Lo strumento assicurava di preservare l’anonimato e consentiva a genitori disagiati di poter affidare il proprio piccolo nelle mani di chi volesse averne cura.

Quanto è accaduto a Bari ricorda molto la funzione della ruota degli esposti in una veste però 2.0. La struttura della parrocchia barese è aperta 24 ore al giorno, in via Arcidiacono, dove un cartello ne spiega funzione e utilizzo.

Nessun bambino è un errore

«Nessun bambino è un errore. Se sei in una situazione difficile e non riesci a prenderti cura del tuo bambino, lascialo nella culla termica. Nel più completo anonimato, sarà accolto e assistito». Così recita il cartello che accompagna la culla termica, a tutti gli effetti uno strumento medico che gestisce in modo intelligente la temperatura.

La culla riesce inoltre a “leggere” l’abbigliamento del neonato, ed è dotata di un dispositivo che avverte il parroco e i medici del reparto di neonatologia del Policlinico barese, non appena viene depositato “l’esposto”.

Quando don Antonio ieri mattina ha trovato il bambino che “strillava come un matto ed era meraviglioso” non poteva credere ai suoi occhi ed ha immediatamente allertato i carabinieri e i medici del Policlinico. Un biglietto accompagnava il neonato il cui nome è Luigi e tentava di giustificare il gesto di due genitori affranti e colmi di amore.