Il Festival di Sanremo è un evento insostituibile nella storia televisiva italiana, un’occasione che riesce a riunire davanti ai televisori, per una settimana, tutte le famiglie.
A pochi giorni dall’inizio della settantesima edizione del Festival della canzone italiana, sono numerose le polemiche che non accennano a placarsi, anzi sembrano moltiplicarsi a dismisura, facendo passare il secondo piano la musica, l’unica vera protagonista.
Nell’attesa di scoprire le canzoni che verranno presentate, ecco alcune curiosità che (forse) non sapevi sul Festival di Sanremo:
Mina, una delle favorite di quell’edizione, durante l’esibizione con “Io amo tu ami“, sulla nota finale le si spezzò la voce. Scoppiò a piangere e si allontanò dal palcoscenico senza neppure finire la canzone. Delusa e amareggiata, promise che non avrebbe mai più partecipato ad un festival. In quell’anno ci furono anche alcuni episodi per l’epoca anticonvenzionali: Adriano Celentano mostrò la schiena al pubblico, per quei tempi fu un chiaro segno di provocazione, inoltre, Gino Paoli fu il primo ad esibirsi al festival senza indossare il tradizionale smoking.
L’edizione del 1964 fu la prima in cui i concorrenti italiani si esibirono in coppia con un interprete straniero. L’annuncio della vittoria della Cinquetti, con la canzone “Non ho l’età“, provocò una furiosa reazione da parte di Domenico Modugno che la definì una “buffonata”. Abbandonò la sala stampa in segno di protesta rifiutandosi di concedere autografi: ma due anni dopo sarebbe stato lui a vincere, e, guarda caso, proprio in coppia con la Cinquetti.
Louis Armstrong, scambiò il palco per una jam-session e non si accorse della durata limitata dei brani per ovvie esigenze televisive. A trarre in inganno il trombettista fu l’ingente cachet percepito, che lo convinse di dover tenere un live di tre quarti d’ora. Pippo Baudo fu costretto ad intervenire per interrompere l’esibizione e far rispettare il regolamento. Lo stesso Armstrong successivamente dichiarò che per suonare una sola canzone era stato “pagato troppo“.
Il Festival di Sanremo del 1975, fu una delle edizioni di minor successo a causa di disaccordi tra il comune di Sanremo e le case discografiche. Le ultime decisero di boicottarla non inserendo cantanti celebri nel cast in gara. Dal punto di vista tecnico, è da ricordare in quanto fu il primo Festival trasmesso completamente a colori per tutte le televisioni del circuito Eurovisione. La Rai però lo trasmise ancora in bianco e nero in Italia.
Per la prima volta nella storia del Festival il conduttore non salì mai sul palcoscenico, ma rimase sempre seduto ad un tavolo ai piedi del palco stesso, di spalle a una colonna e rivolto alla scena, munito di monitor, telefoni, testi e microfoni, con una postazione molto simile ad uno studio radiofonico.
Dopo 26 edizioni nella storica sede del Casinò, il Festival dovette traslocare per lavori di ristrutturazione dell’edificio. La scelta della nuova location è ricaduta sul teatro Ariston, all’inizio inteso come sistemazione temporanea, ma successivamente divenne la nuova sede del Festival fatta eccezione per l’edizione del 1990. Fu la prima edizione a colori anche in Italia dopo le esperienze precedenti limitate solo all’Eurovisione.
Fu l’edizione in cui venne istituito il premio della critica che, nell’occasione, fu vinto da Mia Martini che interpretò “E non finisce mica il cielo”, scritta per lei da Ivano Fossati. Fu la prima delle tre vittorie di tale premio per la cantante calabrese alla quale nel 1996, dopo la sua morte avvenuta un anno prima, esso fu definitivamente intitolato.
Claudio Baglioni intervenne per ritirare il premio per la sua “Questo piccolo grande amore”, la quale risultò vincitrice del concorso “Canzone d’amore del secolo”. Il cantautore fu l’unico artista, in questa edizione dominata dal play-back, a esibirsi dal vivo, accompagnandosi col solo pianoforte.
Questa edizione fu segnata da vari incidenti: il direttore del palcoscenico dovette ricoverarsi in ospedale per un malore pochi minuti prima della manifestazione, Romina Power disertò le prove per la sua gravidanza inoltrata, lo stesso Baudo fu colpito da una fastidiosa influenza e Patty Pravo, venuta a conoscenza della somiglianza della sua canzone “Pigramente signora” con “To the Morning” di Dan Fogelberg, svenne per l’emozione.
Durante la serata finale, Baudo decise di interrompere la kermesse per dare la notizia che all’ospedale di Padova era morto Claudio Villa scatenando l’ira del TG1 che avrebbe voluto dare per primo l’annuncio nel corso del telegiornale della notte.
La canzone “Me gusta il movimento” di Jo Squillo venne squalificata prima della manifestazione perché non era inedita, e sostituita con “La mia preghiera” di Pupo che non riuscì ad entrare in finale. A seguito dell’eliminazione, Pupo dichiarò pubblicamente di aver “comprato” il 4º posto al Festival di Sanremo 1984 tramite l’acquisto di schedine del Totip per un valore di 75.000.000 di lire (a quel tempo l’acquisto di una schedina dava diritto a votare per i concorrenti in gara al festival), facendo così intendere che la competizione era truccata.
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