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Il Ministero della Cultura ha istituito nel 2020 il Dantedì, una giornata per ricordare e celebrare il poeta fiorentino, Dante Alighieri. La scelta di far ricadere questa commemorazione il 25 marzo non è casuale, ma secondo molti studiosi è proprio in questo giorno che sarebbe iniziato il viaggio di Dante nell’aldilà, raccontato nella Divina Commedia. Il nome DanteDì arriva in occasione di un incontro tra il giornalista e il linguista Francesco Sabatini. In seguito, il 4 luglio del 2019 a Milano, viene proclamata la nascita della giornata dedicata a Dante Alighieri.
Dante Alighieri, nato a Firenze nel 1265 e morto esule a Ravenna nel 1321, viene definito “il padre della lingua italiana”. Nel Trecento, infatti, il latino era la lingua della cultura e il volgare non aveva dignità letteraria. Dante, invece, nel De vulgari eloquentia sostiene il valore del volgare, adatto anche per scrivere opere di alta letteratura. È in volgare, infatti, che Dante sceglie di scrivere la Divina Commedia, destinata a diventare una delle opere più famose della Letteratura italiana. Proprio il successo riscosso dal poema di Dante farà sì che il fiorentino del 1300 diventi la base della lingua italiana.
Sul sito del Ministero della Cultura ce ne sono diversi, molto interessanti, che coprono tutta la penisola.
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