5 Dicembre 2022 - 15:02

De Laurentiis, dichiarazioni dalla Turchia: “Il calcio è malato”

Le parole del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis scuotono il mondo del calcio. Le dichiarazioni sono forti e mirate ai piani alti

Napoli, De Laurentis

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato dichiarazioni forti dal ritiro del Napoli in Turchia.

Le parole di De Laurentiis

“Il governo è sempre stato assente, benché il nostro gettito fiscale sia importantissimo. Una volta c’erano gli schiavi, voi credete che gli schiavi siano finiti? No, siamo tutti ancora schiavi, di una situazione chi più chi meno non piacevole. In casa, in ufficio, nella vita comune, nel non essere protetti in maniera fantastica, nel non essere dei pensionati felici. Molta gente soffre, non riesce ad arrivare a fine mese. Questa è una storia che è peggiorata ma che è sempre esistita. Quale è la panacea per far stare calmi e buoni tutti? Il calcio. Lo Stato non è stupido, lo Stato lo sa, però lo ignora, perché altrimenti dovrebbe fare in modo che le leggi sulla modernizzazione del calcio si realizzassero in cinque minuti. Ci vuole pochissimo per cambiare il calcio, visto che è malato ovunque. I conti non tornano”, ha proseguito il patron del Napoli.

Nello sport la sorveglianza è latente
“Il calcio è malato dall’alto – ha poi aggiunto De Laurentiis – Perché quando uno non vuol capire che non ci sono sufficienti risorse per poter andare avanti con questa tipologia di campionati, e non si vuole fare la rivoluzione copernicana perché poi bisogna essere rieletti, questo è un problema di tutti quelli che sono sottoposti a rielezione. Nel mondo della politica, dell’industria, dei sindacati e dello sport. Nel mondo dello sport purtroppo la sorveglianza è latente e la volontà di voler modificare e crearsi delle antipatie è difficile trovarla”. 

Sulla Juve: “Nuova Calciopoli? Non sta a me stabilirlo
“Non ne parlo. Ci penseranno i magistrati, che stanno verificando. Non è compito mio, ma mi dispiace che il calcio, ma non è solo un problema italiano, non sia poi portatore sempre di quei valori che dovrebbero essere d’esempio per le nuove e le giovani generazioni. Se può essere una nuova Calciopoli? Non sta a me stabilirlo”, ha glissato il presidente De Laurentiis.