18 Giugno 2020 - 16:09

Decreto Elezioni, mozione Calderoli respinta: bagarre al Senato

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Prima della fiducia sul Decreto Elezioni, il vicepresidente del Senato Calderoli ha richiesto una mozione. Dopo averla respinta, è cominciata la bagarre

Ormai, ogni giorno la situazione diventa infernale, una vera e propria bolgia. Il Governo e le opposizioni si fanno una guerra aspra in Senato, dove si consuma una grandissima bagarre tra le due parti. Oggetto della “guerra dialettica” è il Decreto Elezioni, che è stato oggetto di un misterioso “lasciapassare” da parte del sottosegretario dell’Interno, Achille Variati. Quest’ultimo, infatti, dopo il suo intervento, non ha posto la questione di fiducia sull’Election Day. Inutile dire che questo ha scatenato l’ira dell’opposizione, tra cui del senatore Roberto Calderoli.

Avendo notato l’assenza di molti senatori dei partiti di maggioranza, usciti dall’Aula durante la discussione del decreto, Calderoli ha proposto all’Aula di non procedere all’esame dei singoli articoli del provvedimento, ma di proseguire direttamente con il voto finale. In questa maniera si sarebbe negata al Governo la possibilità di porre la questione di fiducia. In prima istanza, la proposta del leghista è stata approvata. Dopo le proteste della maggioranza, però, la presidente del Senato Casellati ha accolto la richiesta di una seconda votazione.

Un voto che ha rischiato di far cadere la maggioranza, al punto che i senatori che erano usciti dall’Aula sono rientrati di corsa. La proposta di Calderoli è stata a questo punto respinta, ma per soli tre voti (105 contro 102). Alla ripresa della seduta per il Decreto Elezioni, il ministro ai Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, ha posto la questione di fiducia. A breve, si conosceranno i tempi della discussione e della votazione.