immagine da pixabay
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Il Decreto Ristori Bis è stato “apparecchiato” dal Governo per fornire una misura di sostegno a tutti coloro che sono stati direttamente interessati dalle misure restrittive del DPCM del 3 Novembre. Esso inoltre ha ampliato i settori oggetto del beneficio e incrementato l’ammontare del beneficio stesso per determinate categorie. Il provvedimento ha anche riconosciuto un contributo a fondo perduto finalizzato a supportare le attività maggiormente coinvolte dalle restrizioni e che rispettano determinati requisiti oggettivi. Quali sono questi requisiti? Andiamo a scoprirlo.
Innanzitutto, bisognerà avere la partita IVA attiva, un’attività svolta espressamente prevista dal decreto (identificata tramite il codice ATECO). In più, bisogna aver sofferto una riduzione del fatturato di almeno il 33% nel mese di Aprile 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ad ogni attività avente diritto è riconosciuta una quota variabile dal 100% al 400% del contributo di cui al Decreto Rilancio.
Le quote del Decreto Ristori Bis saranno variabili e andranno dal 100% al 400% del contributo di cui al Decreto Rilancio. Quindi i tre requisiti saranno:
In più, è aumentato il numero delle categorie di attività che ne beneficeranno. Tra le nuove categorie a cui è riconosciuta una quota percentuale del 50% rientrano gli internet point e l’attività di ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi d’asporto. La quota prevista è del 100%. Sono state introdotte l’attività di fotoreporter, le lavanderie industriali e i corsi di danza, infine, con una quota del 200% i corsi sportivi e ricreativi, le attività delle guide alpine, i musei, le biblioteche, gli orti botanici.
Sono state innalzate dal 150% al 200% le quote percentuali del contributo per le gelaterie e pasticcerie, bar e altri servizi simili senza cucina e alberghi con domicilio fiscale o sede operativa nelle zone rosse e arancioni. Ci sarà poi un nuovo contributo a fondo perduto per tutti i servizi di commercio al dettaglio, istituti di bellezza, agenzie matrimoniali, servizi di cura degli animali da compagnia e altre attività di servizi per la persona.
Infine, è stato disposto un contributo a fondo perduto per l’anno 2021 agli operatori con sede operativa nei centri commerciali. Ne saranno partecipi anche gli operatori delle produzioni industriali del comparto alimentare e delle bevande.
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