Domenica 5 Aprile il Decreto Scuola sarà ufficializzato. La scuola cambia a seconda delle esigenze di un paese. Il Coronavirus ha modificato anche il modo di intendere l’istruzione. Molti studenti vivranno la notte prima degli esami in maniera completamente diversa dai colleghi che li hanno preceduti.
Dunque in via assolutamente eccezionale “e solo per l’anno scolastico 2019-2020“, tutti gli alunni e gli studenti italiani passano per decreto alla classe successiva, anche quelli con insufficienze registrate nel primo quadrimestre. Siano minime o siano gravi e su diverse materie.
Sicuramente molti studenti saranno entusiasti di questa nuova misura. Ma questo non è uno “sconto di pena” afferma Lucia Azzolini, ministra dell’istruzione. Per la situazione di emergenza in cui riversa il nostro paese è logico auspicare ad una promozione dei ragazzi che inevitabilmente si trovano svantaggiati nello studiare e nel conferire con i docenti. Il decreto però specifica che le insufficienze registrate nel primo quadrimestre verranno recuperate.
Il decreto prevede recuperi degli apprendimenti a partire dal primo settembre 2020. Non recupero dei voti, il prossimo anno si ripartirà da zero. Un ripasso forzato di nozioni, e di programma, che i docenti via via valuteranno a partire, appunto, dalla prossima stagione scolastica. Le scuole italiane il primo giorno di settembre apriranno per tutti coloro che hanno avuto “debiti” nel primo quadrimestre. L’avvio dell’anno scolastico 2020-2021, anche per questo motivo, potrebbe slittare in avanti.
Il Decreto Scuola stabilisce anche le modalità di svolgimento della prova di maturità. Ancora non è certo come si svolgerà, tutto si snoda intorno alla data del 18 Maggio. Intorno a questa data il Decreto Scuola stabilisce due possibili scenari.
Se gli studenti torneranno a scuola entro quella data l’esame di Stato per il diploma superiore sarà come quello che conosciamo da sempre. Prima prova scritta il 17 giugno, tema di Italiano unico e nazionale. La seconda prova, quella doppia, non avrà carattere nazionale e dovrà essere gestita dalla commissione interna (sei membri, tutti docenti della classe interessata all’esame). Poi, a partire da fine giugno, l’orale.
L’ipotesi, più probabile, è quella che prevede che il 18 maggio saremo ancora confinati nelle nostre case. In quel caso, con gli studenti di quinta costretti a casa, salteranno entrambi gli scritti: Italiano e doppia prova. La valutazione finale dei maturandi – resterà “seria”, ha sottolineato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina – sarà affidata in maniera esclusiva a un unico esame orale. Sarà lungo, almeno un’ora, e prevederà esercitazioni sulle materie caratterizzanti (Greco e Latino al Classico, per comprendere). Il dibattito su quanto peserà il maxi orale è rimandato a dopo Pasqua, ma i tecnici del ministero dell’Istruzione suggeriscono 60 punti sui 100 totali.
Nel Decreto Scuola viene definito anche l’esame di Terza media. Questo potrebbe ridursi a una tesina consegnata alla commissione (tutta interna) con valutazione finale del Consiglio di classe. Nell’ipotesi più ottimistica potranno essere eliminate “una o più prove”.
Sono, e questo pare ovvio, sospese per tutto il “2019-2020” le gite scolastiche in tutti i cicli. E le iniziative di scambio culturale
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