Decreto Sicurezza: Cacciari sfida la Bongiorno in TV
Ancora sul tema dell’immigrazione e sul Decreto Sicurezza, si sfidano Massimo Cacciari e Giulia Bongiorno. E il filosofo si arrabbia
Memorabile. Così si potrebbe definire lo scontro ieri sera andato in scena tra due personalità completamente opposte della politica italiana. Da un lato, abbiamo l’avvocato Giulia Bongiorno, ministro della Pubblica Amministrazione. Dall’altra, il filosofo Massimo Cacciari.
Il leit-motiv dello scontro è stato, naturalmente, il Decreto Sicurezza approvato dal Governo. Da una parte, c’era il filosofo che ha pesantemente contestato la vicenda legata ai 49 migranti di Sea Watch e Sea Eye. Giulia Bongiorno, invece, si è difesa, contestando le parole ritenendole non attinenti al Decreto Salvini.
“Ci sono 50 persone che navigano in mare e che non possono essere sbarcate e questa è una vergogna non per Salvini ma per l’Europa. Tra queste persone sono anche comprese donne e bambini. Non possiamo perdere l’anima. Vergogniamoci. Una legge che non ha nulla a che fare con la giustizia è una legge perversa.” ha dichiarato, abbastanza animatamente, Massimo Cacciari.
Giulia Bongiorno ha risposto, in maniera serafica e pacata, al filosofo, ricordando movenze e parlantina di andreottiana memoria: “Quello che lei dice, professore, è straordinariamente bello, ma non attiene al decreto Salvini. La vedo un po’ confuso in merito. Vede, così si scatenano polemiche. Lei ha avuto modo di leggere il decreto? Mi può fare un riferimento specifico alla norma del decreto a cui si riferisce? Io sono in difficoltà a replicare perché, come molti, parlano senza aver letto il decreto.”
Dietro al confronto, però, analizzandolo, si può capire come lo stesso filosofo abbia precisamente fatto il gioco che la stessa avvocatessa si aspettava. Ed è quello di porsi in una maniera più “alta” e dissociarsi completamente dalla reazione iraconda avuta dallo stesso professore.
Il nuovo gioco dell’elite
Sì, perché alla fine si parla di nuova politica, di Terza Repubblica, di partiti vicini al popolo, ma alla fine veniamo ricondotti sempre lì. Sempre alla solita solfa. Ovvero al gioco del “quello che stai dicendo è anche giusto, ma i voti e i cittadini sono dalla mia parte“. In questo modo si può leggere il comportamento di Giulia Bongiorno in trasmissione.
Una netta distinzione, una sorta di azzeramento delle polemiche e di una presa di posizione, come al solito, dalla parte dei “pochi” contro l’establishment dei ricchi. Anche la stessa faccia e la stessa espressione finale della Bongiorno sembra portare a questa conclusione. Il comportamento avuto nei confronti di Cacciari è quello che si ha nei confronti di chi non si vuol proprio ascoltare e con cui si vuole evitare il dibattito.
Come a dire “tanto voi siete al di là della barricata, che potere hanno le vostre dicerie?“. E in questo si materializza la vera anima della Lega e dell’elite in generale. Di facciata vicina al popolo e alle loro “paure”. In realtà, invece, si trama nell’ombra e si tenta di nascondere ciò che davvero succederà con il decreto.
Ovvero, si produrranno più immigrati irregolari/clandestini, in quanto anche quelli sullo stesso territorio potrebbero sparire nell’anonimato. Del resto, la parola di un tizio che riesce a fare l’arrogante con i deboli e lo zerbino con le curve di calcio razziste può avere un valore incredibile, nell’Italia odierna. Questo è il nuovo gioco dell’elite.
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