2 Febbraio 2024 - 11:10

Decreto Superbonus: che cosa prevede?

Nel nuovo decreto Superbonus del Governo, scatta la stretta alle agevolazioni per le barriere architettoniche. Stop a infissi e bagni

Superbonus 90%

La Camera ha già approvato. Dopo il via libera in prima lettura al ramo del Parlamento, e considerate le tempistiche, con scadenza 27 Febbraio, il Decreto Superbonus dovrà ora passare il vaglio del Senato. Quest’ultimo, però, sembra quasi una formalità. Il Decreto Legge n. 212 del 29 dicembre 2023 è arrivato in Camera dei Deputati senza alcuna modifica effettuata e senza alcun emendamento. Il passaggio al Senato, dunque, sembra quasi una formalità.

Ciò che ha stupito maggiormente non è stata, però, solo l’approvazione del disegno di legge nella versione predisposta dal Governo (senza alcuna modifica, come se il testo non potesse essere migliorato in alcun modo) ma la sua modalità che, in questo caso, non ha necessitato di alcun voto di fiducia (come da abitudine). Non ci saranno emendamenti, per cui sono definitivamente ridotti gli interventi ammessi al bonus, come pure la possibilità di usufruire di sconto in fattura o cessione del credito.

La misura sicuramente più interessante del Decreto Superbonus è quella relativa alle agevolazioni per le barriere architettoniche. Infatti, si ridurrà drasticamente la lista degli interventi ammessi a chi gode della detrazione del 75%. Non ci saranno più interventi e agevolazioni sul rifacimento di alcuni elementi della casa. Infissi, bagni e automazione non saranno più previsti dal Decreto.

Ma vediamo nel dettaglio la misura.

Decreto Superbonus: stop a infissi e bagni

Un cambio drastico. Finora, il decreto Superbonus aveva previsto la copertura di parti della casa come infissi e bagni. Il DL 212/2023 ha fortemente ridimensionato il perimetro del bonus barriere architettoniche: modificando l’articolo 119-ter del Decreto Rilancio (DL 34/2020), il Governo ha deciso che, dal 30 dicembre 2023, data di entrata in vigore del DL, sono agevolati dal bonus barriere architettoniche 75% soltanto gli interventi che riguardano scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.

Saranno, dunque, esclusi dal decreto Superbonus tutti gli altri lavori che, essendo finalizzati a rendere la casa accessibile e in mancanza di un elenco esplicito, erano stati ritenuti ammissibili dall’Agenzia delle Entrate. Tra questi vi erano sicuramente gli interventi di automazione di specifiche tipologie di impianto, come porte, pavimenti e infissi, e la ristrutturazione del bagno con l’ampliamento e la sostituzione della porta, la sistemazione del pavimento e la sostituzione dei sanitari.

Resta, invece, confermato il rispetto del DM 236/89 per i requisiti minimi per ottenere il bonus. Nel 2024, il rispetto di tali requisiti deve essere asseverato da tecnici abilitati. Il DL 212/2023 ridimensiona anche le forme di fruizione del bonus barriere architettoniche 75%. Sarà infatti cancellata la possibilità di optare per lo sconto in fattura e la cessione del credito. Dal 1° Gennaio l’unico modo di ottenere il bonus barriere architettoniche è la detrazione Irpef.

Eccezioni

Il decreto Superbonus porta in dote con sé, però, anche delle eccezioni. Lo sconto in fattura e la cessione del credito continuano ad essere consentite per gli interventi:

  • sulle parti comuni dei condomìni a prevalente destinazione abitativa;
  • su unità immobiliari unifamiliari o unità abitative in edifici plurifamiliari adibite ad abitazione principale di proprietari o possessori con un reddito di riferimento non superiore a 15mila €;
  • su unità immobiliari unifamiliari o unità abitative in edifici plurifamiliari adibite ad abitazione principale di proprietari o possessori nel cui nucleo familiare sia presente un disabile con certificazione rilasciata ai sensi della Legge 104/1992, senza limiti di reddito.

Infine, dal 30 dicembre 2023, per ottenere il Decreto Superbonus, i pagamenti devono essere effettuati con bonifico parlante.