Scoppia la bufera. Una bufera che lo stesso Di Maio cerca di contenere e di risolvere con un intervento in prima persona. Come la tradizione vuole, i panni sporchi si lavano in casa propria. E il Movimento 5 Stelle, dall’immagine linda e pinta, vuole conservare il suo status “pulito”, cominciando a fare tabula rasa. Andrea Mura è il primo indiziato a “lasciare la nave”.
A margine dell’assemblea dell’alleanza delle cooperative italiane, il ministro dello Sviluppo Economico è stato incalzato proprio sulla vicenda del deputato-skipper assenteista. A proposito, ha dichiarato: “Le sue considerazioni, spero false, unite al livello di assenza, dovrebbero indurre il parlamentare M5S Andrea Mura a dimettersi. Doveva già essersi dimesso, perché quelle dichiarazioni non solo sono inaccettabili. Dobbiamo considerare che i parlamentari, incluso io, sono dei privilegiati e fanno un lavoro da privilegiati con uno stipendio da privilegiati. Sono i primi che devono stare chiusi dentro alla Camera e al Senato a lavorare sulle leggi e sui provvedimenti per migliorare la qualità della vita degli italiani.”
Il pentastellato non è comunque il più assenteista. Guida la classifica Michela Vittoria Brambilla (Forza Italia) con un tasso di assenteismo del 99,5% (una sola presenza finora), in coabitazione col M5S Leonardo Salvatore Penna (99,4%), terza Iolanda Nanni (M5S) col 27%.
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