Governo, Di Maio e Salvini blindano Paolo Savona
Il PD accusa entrambi i leader per la loro “doppia morale”. Paolo Savona, intanto, è indagato per usura insieme a molti altri ex dirigenti di Unicredit
Il caos nel Governo non è ancora terminato. Il ministro agli Affari Europei, Paolo Savona, è indagato a Campobasso insieme ad altri 22 ex dirigenti di Unicredit. L’inchiesta è su una presunta usura bancaria. Nel registro degli indagati il pm Rossana Venditti ha inserito tutti i dirigenti dell’istituto dal 2005 al 2013.
Tra i nomi di primo piano nel fascicolo non c’è quindi solo Savona, allora presidente di Banca di Roma, poi confluita in Unicredit. Sono presenti anche l’attuale ad di Leonardo, Alessandro Profumo, e Fabio Gallia, ad e dg di Cassa depositi e prestiti. E i risvolti politici sono inevitabili.
Il PD, infatti, ha sfruttato il ministro per attaccare direttamente Di Maio e Salvini. Matteo Renzi ha puntato il dito: “Sono un garantista e dunque per me il ministro Paolo Savona indagato non deve dimettersi. Ma proprio per questo dico ad alta voce che Di Maio e i suoi devono vergognarsi. Per anni hanno massacrato persone e famiglie in nome di un giustizialismo vergognoso.”
I due, per tutta prova, rispondono alle accuse. Di Maio dichiara: “È un’indagine che già conoscevamo. Una questione di atto dovuto nei confronti del ministro quando stava ad Unicredit, che coinvolgeva tutto l’Istituto, ma si va avanti.”
Anche Salvini lo difende: “Il ministro è una delle persone più corrette e oneste di questo Paese. Vi sembra uno che ha la faccia da usuraio? Va bene tutto, oltre ad avere tanti difetti è uno di quelli che stimo di più spero che la giustizia faccia velocemente il suo corso. Penso che Paolo sia una delle persone più pulite, corrette e oneste di questo Paese.“
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