30 Aprile 2020 - 11:06

Diavoli 2: anticipazioni sulla nuova stagione

Diavoli 2

L’autore del romanzo “I Diavoli” che ha ispirato la serie, ha anticipato che gli sceneggiatori stanno già scrivendo il secondo capitolo. “Diavoli 2” sarà ambientata nel 2020 durante la pandemia. Ecco tutto ciò che sappiamo

È stata lanciata da pochi giorni, in esclusiva su Sky Atlantic, ed è già un successo: stiamo parlando della nuova serie tv “Diavoli“. La produzione originale Sky che vanta la presenza di Alessandro Borghi e Patrick Dempsey, è stata rinnovata per un secondo capitolo. Gli sceneggiatori che stanno lavorando a “Diavoli 2” hanno anticipato che la serie tv sarà ambientata nel 2020 proprio durante la pandemia.

Per chi non conoscesse la serie, “Diavoli” è l’adattamento del romanzo “I diavoli” di Guido Maria Brera, e si tratta di un thriller ambientato negli anni dell’austerity dopo la grande crisi finanziaria del 2008. La serie ha debuttato in anteprima assoluta in Italia il 17 aprile e si è affermata come il miglior esordio per una serie Sky Original per la stagione 2019/2020.

Guido Maria Brera, autore del romanzo che ispira la serie, sta già lavorando alla scrittura di “Diavoli 2” insieme ad Alessandro Sermoneta, Mario Ruggeri, Elena Bucaccio, Chris Lunt, Michael Walker, Ben Harris, Daniele Cesarano, Ezio Abate e Barbara Petronio.

L’autore, durante un’intervista al Corriere della Sera, ha rilasciato qualche dettaglio sulla sceneggiatura di “Diavoli 2”. Se la prima stagione è ambientata nel 2011, la seconda sarà ambientata nel 2020 e sarà condizionata dalla pandemia da Coronavirus che stiamo vivendo. “Stiamo lavorando a Diavoli 2 che inizia con i personaggi che si incontrano in un bar di Milano in questi giorni: l’apertura della stagione sarà ambientata proprio in questi giorni”.

Cast stellare

Lo scrittore Guido Maria Brera ha partecipato alla realizzazione del casting per scegliere i protagonisti della serie, e non si sarebbe mai aspettato di avere l’inedita coppia Alessandro Borghi e Patrick Dempsey.

Dempsey è stato affascinato da questo ruolo né buono né cattivo, lui che aveva sempre interpretato personaggi positivi. Il suo è un ruolo sorprendente che rappresenta un po’ l’intera cupola della finanza mondiale, coi suoi pro e contro. Si è speso moltissimo durante le riprese, anche nel correggere di cose della scrittura durante l’interpretazione in scena. Ancora oggi ci scriviamo perché è molto affascinato dal successo della serie“.

Con Borghi invece è nata un’amicizia al di là del set. Alessandro si è preparato a questa serie con un metodo simile a quello che usa per i film, come i grandi attori americani: è entrato pienamente nella parte. La differenza tra Alessandro Borghi e Massimo Ruggero è stata pressoché inesistente. Quando lo portavo in giro per Londra, è stato una spugna tale che oggi potrebbe tranquillamente andare a lavorare in una banca d’affari a Londra e nessuno lo riconoscerebbe. Ha imparato subito tutti i meccanismi e ha imparato l’inglese in modo incredibile. Spero che non ci lasci per andare a lavorare in America”.