24 Settembre 2021 - 13:42

Draghi: l’Italia tra tassi di crescita, relazioni industriali e dati empirici

Mario Draghi Transizione Ecologica Lega

Assemblea annuale di Confindustria. Draghi tra PIL, crisi degli anni Settanta e relazioni industriali

Durante l’assemblea annuale di Confindustria, la principale associazione di rappresentanza delle imprese manifatturiere e dei servizi in Italia, il presidente del Consiglio Mario Draghi afferma:

 “Mi è venuto spontaneamente di chiedermi come mai, dopo gli anni ’60, si sono interrotti i tassi di crescita e, come mi disse un amico, il giocattolo si è rotto. […] Le mutazioni del quadro internazionale, Bretton Woods, il prezzo del petrolio, due guerre, la grande inflazione, hanno cambiato il quadro internazionale, ma anche in questo quadro così difficile alcuni Paesi hanno affrontato gli anni ’70 con successo e una caratteristica che separa gli altri Paesi dall’Italia è il sistema delle relazioni industriali che lì sono state buone, mentre da noi col finire degli anni ’60 si è assistito alla totale distruzione delle relazioni industriali. Perciò insisto su questo, perché niente è più facile che nel momento in cui il quadro cambia, le relazioni vadano particolarmente sotto pressione e invece bisogna essere capaci di tenerle”.

La crisi degli anni Settanta

Agli albori degli anni Settanta la crescita si interruppe e l’economia dei paesi occidentali entrò in una fase di grave difficoltà. La crisi del dollaro, che trascinò con sé il crollo dell’ordine monetario prestabilito durante i cosiddetti “accordi di Bretton Words”, costituì il primo grave segnale della crisi che si stava abbattendo sull’economia dei paesi occidentali.

Lo “shock petrolifero” del 1973 inferse il secondo, grave colpo ai meccanismi dell’economia occidentale, già messa in ginocchio dal disordine monetario. Iniziava così un decennio di crisi economica dalle caratteristiche del tutto diverse da quelle prima conosciute; a essa gli economisti diedero il nome di stagflazione, mentre proseguiva la corsa all’inflazione, ossia l’aumento prolungato del livello medio generale dei prezzi.

Quale fu la causa della stagflazione?

La stagflazione dipese da tre cause interne fondamentali:

-l’esaurimento dei margini dell’incremento della produttività;

-la riduzione dei profitti delle imprese;

-la relativa saturazione del mercato dei beni di consumo durevoli.

Qual è la posizione degli altri Paesi durante gli anni 70?

-Nel 1971 il presidente americano Richard Nixon sospende la convertibilità del dollaro in oro, segnando la fine dell’ordine monetario sancito a Bretton Woords.

-Gli Usa svalutano due volte il dollaro, che abdica alla sua funzione di garante della stabilità dei cambi.

Gli stati arabi che aderiscono all’OPEC decidono bruscamente di aumentare il prezzo del petrolio e, al contempo, di ridurne in modo netto la produzione.

-Nel 1974 il prezzo del petrolio quadruplica rispetto all’anno precedente.

-Nel 1975 Il PIL (Prodotto Interno Lordo) dei paesi occidentali diminuisce per la prima volta dell’1%.

Qual è la posizione dell’Italia durante gli anni 70?

Negli anni ’70 le relazioni industriali italiane erano decisamente in una condizione di conflitto.  Fino a quel momento i sindacati si erano mossi in uno scenario di quasi piena occupazione, ottenendo facilmente l’aumento degli stipendi, poi dinamiche all’interno dello scenario internazionale infrangono la stabilità concernente il mercato del lavoro.

A peggiorare la condizione italiana concorrono varie condizioni:

-il terrorismo, infatti sono gli anni in cui le Brigate Rosse intervengono in modo sempre più pedissequo.

Le Brigate Rosse sono state un’organizzazione terroristica italiana di estrema sinistra costituitasi nel 1970 per propagandare e sviluppare la lotta armata rivoluzionaria per il comunismo. Le prime azioni rivendicate come «Brigate Rosse» risalgono al 1970, e continuarono con il massimo dell’attività tra il 1977 e il 1980. Dopo una fase di cosiddetta «propaganda armata» con attentati dimostrativi all’interno delle fabbriche e sequestri di dirigenti industriali e magistrati, dal 1974 al 1976 vennero arrestati o uccisi i principali brigatisti del gruppo iniziale.

-Nel maggio 1978 viene ucciso Aldo Moro, ex presidente del Consiglio ed ex segretario della Democrazia cristiana.

Nel 1973, nel 1974 e nel 1976 l’Italia cresce più di Francia, Germania Ovest e Gran Bretagna.

Qual è l’andamento del PIL in Italia durante gli anni 70?

-L’anno migliore è il 1976, anno in cui il Pil sale del 7,1%  compensando il calo del 2,1% dell’anno prima manifestatosi nell’ambito di una regressione  che colpisce tutta l’Europa.

Nel 1978 il Pil italiano sale del 3,2%, più della Germania.

Uno sguardo oltre la crisi: i nuovi scenari degli anni Ottanta

Nel 1982 gli Stati Uniti uscirono dalla stagnazione, trascinando con sé nella ripresa tutta l’economia occidentale. Tutto ciò era la diretta conseguenza di una nuova politica fondata sul neoliberismo e sull’accelerazione della terza rivoluzione industriale, che fece uscire i paesi dell’Occidente capitalistico dalla stagflazione.

Vi sono tre eventi importanti:

-la ristrutturazione dell’apparato produttivo;

-il contenimento della dinamica salariale;

-la riduzione della spesa pubblica.

La situazione dell’Italia oggi

L’Italia di Draghi ha oggi una conflittualità bassa e risulta essere beneficiaria di un elemento molto spesso dimenticato: un’unione nazionale raramente ravvisabile in altri paesi. Tuttavia gli stipendi di Draghi sono bassi e il rapporto tra le ore di lavoro ed il guadagno ottenuto non è uno dei più positivi.

L’Italia si sarebbe evoluta diversamente se le relazioni tra lavoratori e imprese fossero state più armoniose?

Nessuno può affermarlo con certezza. Molto probabilmente un rapporto più armonioso di Draghi avrebbe migliorato la situazione ma sembrano essere altre le cause che hanno scatenato un così netto squilibrio:

Nel 1993 viene siglato l’accordo che pone fine al meccanismo della scala mobile e, di conseguenza, gli aumenti salariali sono strettamente correlati all’inflazione.  L’accordo del luglio 1993 tra sindacati, imprenditori e governo viene siglato dopo due anni di scontri seguiti dalla decisione dell’associazione degli industriali di dare disdetta alla scala mobile, il meccanismo che adeguava automaticamente il salario all’inflazione. L’accordo dà nuove linee alla politica dei redditi. Protagonisti di quell’accordo furono Carlo Azeglio Ciampi, presidente del Consiglio e Gino Giugni, ministro del Lavoro. I sindacati erano rappresentati da Bruno Trentin, Sergio D’Antoni e Piero Larizza. Luigi Abete per la Confindustria.

Di conseguenza l’Italia è protagonista di una storia molto più ampia, una storia che i dati empirici concorrono a raccontare e ad inserire all’interno di un quadro socio-politico molto più grande rispetto ai singoli eventi che hanno segnato le indagini economiche e politiche italiane.