Due mamme, per De Magistris è possibile, ma il TAR prepara il ricorso
Gerarda Pantalone, Prefetto di Napoli, ha annullato d’ufficio l’atto di nascita del bimbo con due mamme, trascritto nel registro dello Stato Civile lo scorso 30 settembre
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“Esattamente un anno fa ho iniziato a parlare con Ruben, con la pancia di Daniela. Il 5 di novembre dell’anno scorso infatti abbiamo fatto l’inseminazione. Non ero certa che sarebbe andata bene, ma la sera del 5 io già dicevo a Ruben che non vedevo l’ora di conoscerlo. Dopo un anno le leggi del paese dove sono nata, non vogliono riconoscere a me nessun diritto come madre e tolgono a lui diritti come bimbo. Il prefetto ha cancellato parzialmente la trascrizione della nascita di Ruben. In Italia, per la legge, non sono nessuno. Nonostante non viva in Italia da anni, questo paese interferisce nella mia vita con arroganza e ignoranza. Mi stanca, mi snerva. Ma di sicuro non mi sfinisce. Alla fine, e non è molto lontana, vinceremo noi.”
Le due mamme, una napoletana e una sarda, si erano sposate in Spagna, dove risiedevano da tempo, e al momento della nascita di Ruben si erano recate all’ufficio anagrafe, luogo in cui hanno scoperto che il bambino non avrebbe ricevuto alcun documento d’identità perché figlio di mamma italiana. Quel documento, necessario per viaggiare e per poter usufruire dell’assistenza sanitaria, doveva essere reperito in qualche modo. Il Consolato Generale d’Italia respinse la richiesta. Il Comune di Napoli, invece, nel giro di venti giorni, grazie all’appoggio del Sindaco De Magistris, accoglie la richiesta e il 30 settembre procede alla trascrizione attraverso, secondo una sua personale notazione, “Un’interpretazione originale, ma costituzionalmente orientata“.
“Questo significa avere un sindaco che mette i diritti al centro della propria agenda politica”
“Non mi sposo perché mi fa rabbia che la mia amica lesbica non possa godere dei miei stessi diritti”.
“Non ci credo che qualcuno, lassù, mi obblighi a non amare un altro Dio”.
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