L’attore americano Dwayne Johnson racconta la sua malattia, ripercorrendo i suoi anni più bui e la battaglia contro «la bestia»
Per tutti
Dwayne Johnson è «
The Rock», la roccia. L’attore americano, ex wrestler dal fisico imponente, rivela un’animo fragile. Non esita ad ammettere di aver sofferto di depressione, di aver trascorso giornate intere a piangere.
Il tentato suicidio della madre
In un’intervista all’
Express, ha raccontato: «
Ero arrivato al punto in cui non volevo fare più nulla o andare da nessuna parte. Piangevo costantemente». Anche la sua infanzia appare segnata da una ferita profonda: aveva 15 anni quando sua madre, Ata,
provò a suicidarsi davanti a lui. «
Uscì fuori dall’auto, in un’autostrada, a Nashville, e iniziò a camminare incontro al traffico», ha ricordato l’attore, spiegando di essere uscito a sua volta dall’auto e di averla afferrata, per riportarla con fatica verso il margine della strada. La star di
Jumanji: Welcome To The Jungle, ha poi dichiarato: «
La cosa incredibile di quel tentato suicidio, è che lei non ha ricordi di quel giorno». Il sogno di giocare a football
Sebbene il suo male abbia origini antiche, la causa scatenante si è verificata qualche anno fa: il sogno di Johnson di diventare un
giocatore di football professionista è stato infranto da numerosi infortuni. Dopo essere stato ingaggiato dalla
Canadian Football League e poi licenziato, anche la sua fidanzata ha deciso di rompere la relazione con lui: «
E’ stato in assoluto il mio periodo peggiore», ha confessato l’attore.
La rinascita dopo la crisi
«
Dobbiamo fare del nostro meglio per capire quando altre persone stanno soffrendo». Dwayne Johnson parla con la consapevolezza di chi ha affrontato la crisi e l’ha superata.
The Rock, alla fine, ha vinto. Ha dimostrato che la depressione può colpire anche uomini forti, ricchi e famosi. E ha ricordato l’importanza di ammettere il peso della propria solitudine: «
La soluzione è non aver paura di aprirsi. Non siete soli». Se c’è davvero un antidoto alla malattia, quindi, quello è il dialogo.
Luciachiara Faiella26 anni. Laureata in Filologia Moderna. Impegnata nel progetto CyberZone in collaborazione con Amesci che informa sui fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Mi piacciono la cronaca rosa, i programmi leggeri, la musica cantautorale, le spiagge a settembre, i romanzi che non ti lasciano tregua, le serie tv che incollano allo schermo, le persone curiose, i cinema di periferia, la comunicazione sotto ogni aspetto.