Sversato in Ecuador l’equivalente di 6.300 barili di petrolio.
A causare il disastro è stato il guasto giorni fa di un tratto di un oleodotto privato nell’Amazzonia ecuadoriana. Lo comunica oggi la compagnia proprietaria dell’Oleodotto di greggio pesante (Ocp). E’ l’ennesimo attacco al polmone verde del Pianeta, nel bacino fra i più ricchi di biodiversità della Terra. Da venerdì scorso, il greggio pesante sta fuoriuscendo in un’area protetta, il Parco nazionale amazzonico Cayambe. Il suo sversamento sta contaminando un’ampia area naturale protetta e un fiume che fornisce acqua ad alcuni villaggi nel nord-est del Paese.
Lo sversamento è stato annunciato nel corso di in una conferenza stampa a cui hanno partecipato il presidente di Ocp, Jorge Vugdelija, e il ministro dell’Energia ecuadoriano, Juan Carlos Bermeo. Stando al portale di notizie Primicias, i tecnici della compagna hanno già recuperato circa 5.300 barili di petrolio. Il ministero competente ha fatto sapere che “vi sono prove di danni ambientali su una superficie totale di 2,1 ettari, per la maggior parte all’interno della zona protetta del parco. E ancora: “Si stanno valutando nel dettaglio i danni causati all’ecosistema, e in particolare i riflessi della dispersione del petrolio sulla flora e la fauna della zona interessata“.
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