E’ successo in India. La guardia forestale Mohan Krishnan ha tentato di invano di salvare l’elefantessa e il piccolo che portava in grembo. Avrebbe partorito tra 18/20 mesi.
La triste vicenda è avvenuta nella Silent Valley, nel Kerala, a sud-ovest dell’India, non lontano dalla città di Munnar.
Il povero mammifero proboscidato avrebbe accettato dell’ananas mentre vagava per il villaggio affamata e in cerca di cibo. Qualcuno avrebbe tradito brutalmente l’animale che a quanto pare si fidava dell’uomo, ma non aveva mai distrutto abitazioni, fatto del male a qualcuno o arrecato fastidio agli abitanti.
Dopo aver masticato il petardo, questo sarebbe esploso distruggendo completamente la sua bocca e provocandole delle ferite gravissime alla mascella a tal punto che non sarebbe stata più in grado di masticare.
Subito dopo l’esplosione l’elefantessa sarebbe corsa nel fiume Velliyar per cercare sollievo dalle ferite, non lasciandosi avvicinare da nessuno probabilmente per lo shock subito e per cercare ancora di difendere il suo piccolo.
Purtroppo per lei e il suo piccolo non c’è stato nulla da fare. Sono morti dopo una lunga agonia. La guardia forestale, Mohan Krishnan, ha deciso però di darle l’addio che meritava, riportando l’animale nella foresta e cremarlo. Secondo le sue parole pare fosse un’animale molto buono, che amava la compagnia dell’uomo e non aveva mai arrecato alcun danno.
L’elefantessa è solo una delle vittime dei numerosi esemplari di elefanti uccisi in tutto il mondo. Una strage silenziosa, che cerca di esser portata alla luce da animalisti, etologi e biologi. Un fotografo aveva ripreso l’elefantessa Tikiri, molto vecchia, stanca e denutrita costretta a sfilare durante l’Esala Perahera, il festival che rende omaggio alla sacra reliquia del dente di Buddha in Sri Lanka.
In India, Borneo, Sri Lanka, Malesia, Botswana praticamente dall’Asia all’Africa si consuma la strage degli elefanti specie in via d’estinzione. Le ragioni sono diverse, dalla caccia ai mammiferi per le zanne d’avorio, all’utilizzo degli animali come trofeo dopo una battuta di caccia, all’uccisione da parte degli agricoltori che cercano di ampliare e proteggere le loro coltivazioni.
I confini tra questa specie animale e l’uomo diventano sempre più sottili, da un lato gli agricoltori che cercano di espandere i propri terreni e dall’altro questi bellissimi animali posti sempre più sotto stress con sempre meno cibo a disposizione.
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