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Il caso di Emanuela Orlandi è ad una nuova svolta. Il Vaticano ha disposto l’apertura di due tombe nel cimitero pontificio, ma ciò è accaduto dopo un episodio.
La scorsa estate Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi, ha ricevuto una lettera anonima con una foto, e la scritta “Cercate dove indica l’angelo”.
Nell’immagine infatti si vedeva la statua di un angelo recante in mano un foglio con la scritta “Requiescat in pace”. Da anni si dice che quello sia il luogo di sepoltura della ragazza e che la gente vi porti fiori.
La data prefissata per questa operazione è l’11 luglio, e saranno presenti sia i familiari di Emanuela che delle tombe vicine.
A presenziare, secondo il portavoce vaticano, anche il professor Giovanni Arcudi per la cosulenza scientifica, del Comandante della Gendarmeria Vaticana Domenico Giani, e del personale della Gendarmeria.
Coinvolti anche gli operai della Fabbrica di San Pietro e personale del Cos, il Centro Operativo di Sicurezza della Gendarmeria Vaticana per il ricollocamento e il ripristino delle lapidi.
“Siamo molto contenti di questa notizia che apprendo da lei”, ha dichiarato l’avvocatessa, “Attendo di avere un colloquio immediato con le autorità vaticane per apprendere altre informazioni.
Un sincero e sentito ringraziamento per il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin per questo atto coraggioso”.
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