22 Maggio 2019 - 13:44

Pomeriggio Cinque: Emma Bonino e la lotta pro-cannabis

Emma Bonino

Emma Bonino si è scagliata in televisione contro la proposta di Salvini. In particolare, ha puntato sulla correlazione tra chiusura dei negozi e mafia

Emma Bonino ha ancora la capacità di lottare. A settantun’anni suonati, non si stanca di combattere per le sue idee, per un’Italia più giusta e per più diritti. Ospite di Barbara D’Urso a Pomeriggio Cinque, la leader di +Europa ha affrontato diversi temi, dalle imminenti Elezioni Europee fino alla chiusura di Radio Radicale. Il leader di +Europa ha trovato spazio anche per parlare dell’idea di Matteo Salvini di chiudere i negozi che vendono cannabis light.

C’è una legge che regolamenta l’attività di questi esercizi. Se poi l’idea della Lega è quella di eliminarli, la conseguenza sarà un regalo alla mafia, che col proibizionismo ci ha sempre guadagnato.” ha spiegato la stessa Emma Bonino.

La senatrice, naturalmente, non ce l’ha solamente con un lato del Governo. Infatti, ha criticato anche il ruolo dei 5 Stelle, rei di non contrastare questo incredibile ritorno di ottant’anni indietro.

Non so se siano di destra o sinistra come dice Di Maio, io so che i populisti o sovranisti sono tendenzialmente di destra, poi può essere che in Italia la situazione sia diversa.” ha dichiarato la stessa senatrice.

Non vedo quale altra alternativa possano offrire gli antieuropeisti. Uscire dall’euro e dall’Unione Europea? Per andare dove? Da una parte c’è la Russia di Putin, dall’altra la Cina, poi ci sono il Mediterraneo in fiamme e gli Stati Uniti di Trump. Quest’ultimo non mi pare sia un grande amico dell’Europa. Insomma, l’unica rilevanza possibile possiamo averla con la UE. Senza saremmo 27 piccoli Stati alla deriva.” ha poi concluso.

Nelle sue parole, la leader di +Europa dice mezze verità e mezze bugie. Ma la lotta pro-cannabis resta un caposaldo (giusto) per le politiche del sistema italiano.

Quando regolarizzare è meglio dell’illegalità

Partiamo subito da un assunto fondamentale. Emma Bonino, nella sua lotta al proibizionismo, ha assolutamente ragione. Infatti, a cosa servirebbe nuovamente mettere fuori legge la cannabis (e i suoi relativi negozi), quando questi ultimi sono presi d’assalto e soprattutto quando i guadagni di questi ultimi sono statali? A nulla. Anzi, a qualcosa di malvagio, in quanto non solo si favorisce nuovamente lo spaccio illegale di sostanze, ma soprattutto si rimette in moto la macchina della criminalità organizzata.

Inutile dire, infatti, che è quest’ultima a mantenere in piedi i traffici di sostanze stupefacenti, il più delle quali molte volte provocano assuefazione e morte. Dunque, a questo punto, è davvero così necessaria questa lotta alla cannabis? La risposta, unanime a quella di Emma Bonino, è no.

Ma c’è una cosa che la stessa leader di +Europa ignora. Se effettivamente la strada giusta è quella di restare in Europa, quest’ultima deve essere pronta a rivedere e revisionare i propri trattati. Infatti, è impossibile considerare come attuali gli stessi, dato che l’ultima volta sono stati revisionati ben 27 anni fa (con il Trattato di Maastricht del 1992). Dunque, a conti fatti, ciò di cui l’Italia ha bisogno (e anche la stessa Europa) è una ristrutturazione completa dell’organo statale europeo.

Un organo che troppo spesso ignora le nazioni più piccole, concentrandosi su poli specifici (vedasi Germania e Francia) e facendo i loro interessi. Le Elezioni Europee potranno sicuramente servire a ridisegnare questi rapporti di forza. La speranza, però, è che qualcosa si muova sul serio.