L’azienda italiana per l’energia Eni, è entrata ufficialmente nel progetto del Mit (Massachusetts Institute of Technology) per la costruzione di un superconduttore ad alta temperatura che punta sulle specificità della fusione nucleare.
Il progetto ha base in Francia e vede la partecipazione, oltre che dell’Italia che ha messo a disposizione 50 milioni di dollari, anche il Giappone, la Federazione Russa, gli Stati Uniti, la Cina, la Corea del Sud e l’India.
Attraverso questo progetto, il Mit intende innanzitutto costruire un reattore più piccolo, pensato per una centrale pilota in grado di produrre 200 megawatt di energia. Un reattore, in definitiva, che sia in grado di generare potenti campi magnetici atti a controllare la materia prodotta dalla fusione nucleare, il plasma.
L’amministratore delegato di Eni, Claudio De Scalzi, si è detto enormemente soddisfatto dell’entrata dell’azienda nel Mit.
“Con questa scelta” ha detto De Scalzi “vogliamo confermare l’attenzione dell’azienda verso le fonti di energia alternative, a zero emissioni e scarti e potenzialmente inesauribili“.
Un passaggio questo, che De Scalzi si prefigge di completare nel più breve tempo possibile, iniziando da quando l’Italia formalizzerà la sua partecipazione al progetto del Mit entro il secondo trimestre di quest’anno.
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