Raccontare la vita e la carriera di Ennio Morricone sarebbe un’ardua sfida per chiunque. Zon.it ha deciso, in tal modo, di rievocarne la carriera attraverso sette incredibili e storiche composizioni che hanno reso immortali alcune pellicole. Le collaborazioni che hanno in maggior modo reso grazie al lavoro del compositore romano sono, senza alcun dubbio, quelle con Sergio Leone, Quentin Tarantino e Giuseppe Tornatore.
Prendete “spaghetti-western”, aggiungeteci Sergio Leone e l’immancabile sguardo torvo ed enigmatico di Clint Eastwood. Ma manca decisamente qualcosa: le sinfonie del Maestro.
“Ne fui completamente affascinato. Così dissi: ‘Hai fatto il film. Vattene in spiaggia. Il tuo lavoro è finito. È questo che voglio. Ora devi solo procurarti qualcuno che sappia fischiare'” – disse immediatamente Leone in seguito al primo ascolto della base. Per il fischi, ci penso Alessandro Alessandroni. Eppure, nonostante la bellezza esaltante della soundtrack, Morricone ha affermato successivamente che – col senno di poi – si è trattato del “peggior film di Leone e della peggior colonna sonora che abbia mai fatto.”
“L’uomo senza nome è tornato… L’uomo in nero sta aspettando… un arsenale vivente… sfodera, colpisce e uccide!”
Passa un solo anno dall’apertura della “trilogia del dollaro” e di nuovo il Maestro Morricone scrive una musica che sortisce effetti medesimi di quella precedente: è riconosciuta ovunque. Presenti sempre Clint Eastwood e Gian Maria Volontè. Morricone con inaudita naturalezza intreccia perfettamente le scene del film con la sua musica, nonostante sia stata realizzata a montaggio concluso.
È la quintessenza del cinema western, caposaldo della tradizione cinematografica, d’esempio e di ispirazione per i registi della New Hollywood. Il buono, il brutto, il cattivo ha rappresentato e rappresenta un orgoglio tutto italiano.
La scena del “triello“ nel finale del film è diventata iconica (basti pensare come lo riprende e lo edulcora Tarantino in “Bastardi senza gloria”) sia per il montaggio, ma anche per la colonna sonora di Morricone, che sviscera in modo esaustivo tutta la tensione e la potenza evocativa. Dove risiede la forza di questa soundtrack? Basti pensare che a Leone spesso piaceva sentire la musica di Morricone durante una scena per ispirare gli attori.
La colonna sonora di un’Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (diretto da Elio Petri con un giovane Gian Maria Volontè) è di certo una di quelle più usate (ed abusate) in tantissimi settori, oltre a quello cinematografico. Si narra, inoltre, che tale soundtrack abbia persino ispirato un regista del calibro di Kubrick. Proprio il personaggio ideato da Petri, il dirigente di Polizia (di cui non si sa il nome), trova esaltazione sulle note di Morricone, con quegli aspetti ossessivi e disturbati che l’hanno reso noto al mondo del cinema.
Morricone è uno sperimentatore, gioca con la musica, ci scherza. Nel film del regista romano, il Maestro unisce con leggiadria il classico al genere popolare (si pensi al mandolino), fino all’utilizzo di strumenti di “rottura”, come il contrabbasso elettrico, utilizzato più tardi – ad esempio – dal collega Hans Zimmer.
Due capolavori. Parliamo di C’era una volta in America, opera massima di Sergio Leone. Ma si tratta, con il senno di poi, di una delle più intense e profonde colonne sonore mai prodotte. Eppure sembra strano, ma quell’amicizia con il regista – oltre i contesti lavorativi -vede la totale consacrazione solo più tardi per quello che è, a detta di chiunque ami il cinema, di chi abbia un posto di rilievo ad Hollywood, sia uno dei film più belli di sempre. Se non il più bello.
Ennio Morricone sale in cattedra e disegna fattispecie musicali che, da quel lontano 1984, nessuno più è riuscito a toccare.
“Non tornare più, non ci pensare mai a noi, non ti voltare, non scrivere.
Non ti fare fottere dalla nostalgia, dimenticaci tutti.”
Passa un solo anno dalla fortunata collaborazione con Leone, che Ennio Morricone presta il suo genio ad un altro straordinario regista italiano: Giuseppe Tornatore.
Se volete che qualcuno racconti musicalmente la nostalgia, c’è un solo uomo capace di renderla concreta. Sensibilità ed emozionalità allo stato puro.
Uno dei casi rari: ossia quello della consegna di un Oscar per aver contribuito ad film successivamente all’Oscar onorario. È successo anche questo al Maestro, che con la cura delle musiche di The Hateful Eight di Quentin Tarantino – che tanto si è ispirato al western di Leone – ha ricevuto nel 2016 il secondo ambito premio.
Protagonisti Samuel L. Jackson e Kurt Russell. Protagonista la musica nella sua accezione più totalizzante.
Il 5 e 6 dicembre a Salerno, presso la sede di via Clark della Camera…
La redazione di Zon.it offre un appuntamento quotidiano con la lotteria più giocata dagli italiani. I numeri vincenti saranno…
La redazione di Zon.it offre un appuntamento quotidiano con la lotterie più giocate dagli italiani. I numeri vincenti saranno disponibili su…
La redazione di Zon.it offre un appuntamento quotidiano con la lotteria più giocata dagli italiani. I numeri vincenti saranno…
Questa mattina la Sindaca Anna Petta, insieme al Consigliere comunale Massimo Paolillo, ha partecipato alla…