1 Luglio 2017 - 14:44

Equitalia, ovvero come cambiare tutto lasciando inalterata la sostanza

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Equitalia scompare ufficialmente dalla storia italiana. Al suo posto, però, arriva il Dipartimento riscossione delle Entrate con i suoi stessi poteri

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Oggi, 1 luglio 2017, scompare ufficialmente Equitalia, la temibile agenzia di riscossione divenuta celebre soprattutto negli ultimi anni.

A coloro che stanno già esultando per eventuali cambiamenti di vita, si potrebbe però subito dire che il grido di gioia potrebbe rimanere “strozzato” e far ricadere immediatamente la persona tra le mille preoccupazioni di una vita.

Come fatto notare diverse volte dallo stesso Governo Renzi, in base alle spiegazioni date e le dichiarazioni rese, che ne ha partorito il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio 2015, alla fine non cambierà praticamente nulla se non il logo di fronte gli uffici.

Il Dipartimento di Riscossione delle Entrate, infatti, si presenta come una vera e propria supercazzola di stampo mascettiano che sostituirà esclusivamente dal punto di vista nominale, e gestionale – considerando la nuova collocazione nell’Agenzia delle Entrate – , la temuta e odiata Equitalia.

Si riparte, quindi, da una scelta fortemente gattopardiana che, come spesso capita nel nostro Paese su questioni delicate e maggiormente influenti sulla vita della persona (vedi il Jobs Act), riesce a rendere nota un’accurata strategia messa in atto per illudere la stanca popolazione italica.

In pratica, l’abolizione di Equitalia rientra in un più vasto progetto dove, mentendo sapendo di mentire, si spaccia un provvedimento più che negativo in uno per il bene del Paese.

Facendo leva sulla disperata condizione dettata tanto da scelte interne quanto internazionali scellerate, quindi, si ha l’impressione che si cerchi di creare un nuovo modello fondato totalmente sull’apparenza.

Attraverso questo nuovo modo di vedere, celando spesso e volentieri la realtà dei fatti, si cercherà di costruire un pensiero tale per cui non c’è sconfitta e tutti possono, con un pò di furbizia italica che ci ha sempre contraddistinto, salire sul carro dei vincitori.

Così facendo, come pienamente mostrato dalla stessa abolizione di Equitalia, si farà di tutto per concentrare l’attenzione sul particolare, spesso insignificante, per evitare che si noti il macro-problema alle spalle.

Ad un apparente vittoria, però, si affianca una cocente sconfitta perchè la realtà dei fatti e ciò che i tanti italiani subiscono giornalmente, tange in maniera brutale sulla quotidianità.

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