Nella notte tra sabato e domenica, a Erbil, città curda dell’Iraq, nonché capoluogo della regione del Curdistan iracheno, sono stati lanciati dodici messili Fatih-110 di produzione iraniana nell’area del consolato e della base Usa. Secondo alcune fonti, sembra che i missili provengano da una base militare di Tabriz.
Il sindaco di Erbil, Omed Khoshnaw, sostiene che vi è il dubbio se il vero obbiettivo di questi attacchi fosse il consolato americano o l’importante aereoporto cittadino.
Il capo delle relazioni con i media internazionali, Lawk Ghafuri, sul suo account Twitter ha confermato che sebbene il consolato non sia stato danneggiato, è comunque rimasta colpita l’area vicina di Erbil. Fortunatamente, come è stato riportato dall’Iraqi news agency ha fatto sapere che non vi sono state vittime.
D’altro canto, Masrour Barzani, governatore della regione ha fortemente condannato “gli attacchi multipli”. Ha sottolineare che: “Non ci inchineremo ai codardi“, pregando inoltre ai civili di seguire le indicazioni delle forze di sicurezza.
Stando all’agenzia Ap, la quale ha avuto contatti con diversi funzionari americani; sembra che l’attacco a Erbil sia una rappresaglia riguardo a una precedenti missione di intelligence effettuata da Israele contro l’Iran. Infatti, lo scorso 7 Marzo un raid aereo israeliano ha danneggiato una zona circostante l’aeroporto di Damasco, con l’obbiettivo di distruggere un deposito d’armi. Durante il colpo sono stati uccisi due iraniani, i quali erano membri della guardia rivoluzionaria dell’Iran.
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