16 Aprile 2021 - 10:43

Ergastolo ostativo, per la Consulta è incostituzionale e va rivisto

prigione

La Corte Costituzionale dichiara incompatibile l’ergastolo ostativo con la Costituzione, ora il Legislatore ha un anno di tempo per modificare l’art. 4-bis dell’ordinamento penitenziario, che vieta di scarcerare i boss stragisti, se non collaborano

La Corte Costituzionale si è pronunciata in merito all’ergastolo ergastolo ostativo. La norma che vieta di liberare i boss stragisti che non collaborano con la giustizia è incostituzionale. Il motivo, secondo i giudici è che “l’accoglimento immediato delle questioni rischierebbe di inserirsi in modo inadeguato nell’attuale sistema di contrasto alla criminalità organizzata“. E cioè, che se l’ergastolo ostativo viene dichiarato incostituzionale immediatamente, allora implode l’intero sistema di contrasto alla criminalità organizzata.

Ad annunciare la decisione della Consulta è un comunicato stampa della stessa Corte Costituzionale. Nel quale è possibile leggere che la Consulta “ha anzitutto rilevato che la vigente disciplina del cosiddetto ergastolo ostativo preclude in modo assoluto, a chi non abbia utilmente collaborato con la giustizia, la possibilità di accedere al procedimento per chiedere la liberazione condizionale, anche quando il suo ravvedimento risulti sicuro“. Secondo i giudici, tale norma è in contrasto con gli Articoli 3 e 27 della Costituzione con l’Art. 3 della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo.

Cosa dicono gli articoli citati

Gli Art. 3 e 27 della Costituzione sono quelli che stabiliscono che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge e che le pene debbano essere umane e tendere alla rieducazione del condannato. L’Art. 3 della Convenzione Europea proibisce la tortura e ogni altro trattamento inumano e degradante. Pertanto, per la Corte Costituzionale è incostituzionale l’attuale art. 4-bis del nostro ordinamento penitenziario, che proibisce la liberazione condizionale ai boss che non collaborano con la giustizia.

Ciò significa che adesso un giudice può concedere la libertà condizionale ai boss, anche se non hanno collaborato, a patto che abbiano scontato 26 anni di prigione. E non è necessario che abbiano mai mostrato interesse a collaborare con la giustizia o che si siano pentiti. Ovviamente, il rischio è molto alto, perché così facendo si fa un grande favore alla criminalità organizzata. Verrebbe meno un’arma molto potente per convincere i mafiosi a collaborare con la Giustizia. Per questo la Consulta fa notare che l’accoglimento immediato delle questioni rischia di danneggiare il sistema di contrasto alla criminalità organizzata. E concede un anno al Parlamento per modificare la norma in questione.

Ergastolo Ostativo: c’è tempo fino a Maggio 2022 per modificarlo

La Corte ha dato tempo al Parlamento fino a Maggio 2022 per dirimere la questione dell’ergastolo ostativo. Adesso il Parlamento dovrà capire come modificare l’art. 4-bis del DL 306/1992, ispirato da Giovanni Falcone e approvato dopo la sua morte. La norma ha così permesso di aprire una stagione nuova nella lotta alla criminalità organizzata.

Dura la reazione del pm antimafia Nino di Matteo. “Poco alla volta, nel silenzio generale, si stanno realizzando alcuni degli obiettivi principali della campagna stragista del 1992-1994 con lo smantellamento del sistema complessivo di contrasto alle organizzazioni mafiose ideato e voluto da Giovanni Falcone“.