Screen dal video ufficiale di "Dall'alba al tramonto"
Ermal Meta è uno che sul palco ci vive, ci sta bene e quando si esibisce ne satura ogni singola parte. Il suo gioco è semplice ed ormai è chiaro e palese a tutti: fondersi con il pubblico. Ieri sera al Radio Italia live, nonostante la pioggia insistente, tutta piazza Duomo ha ballato e cantato al ritmo di Ermal Meta.
Dall’alba al tramonto per saltare, Non mi avete fatto niente per intonare cori a squarciagola che hanno raggiunto il cielo e la incredibile Vietato Morire per emozionarsi. Immancabili i palloncini gialli, segno del suo fedelissimo esercito di lupi. “Che figata stare qui. Grazie per aver sfidato la pioggia” urla, si bagna, ma non si ferma.
E chi lo ferma più? In tre anni ha riempito palazzetti e teatri che nemmeno la popolazione del Giappone. I suoi dischi uno dopo l’altro hanno scalato le vette delle classifiche e fatto breccia nel cuore di chi ha fatto della sua musica quasi uno stile di vita. Eppure ad essere grato è lui e alla platea di Radio Italia live ribadisce: “Ho bisogno delle vostre voci”, chiede una chitarra ed è a pochi passi dell’orchestra. Non va bene, non è soddisfatto. Sposta l’asta del microfono e si avvicina alla sua gente, imbraccia e abbraccia la sua chitarra e ci riporta al 2017. Era l’anno in cui con Vietato morire guadagnava il 3° gradino del Festival di Sanremo.
A proposito di Sanremo i conduttori della serata Luca e Paolo hanno chiesto a freddo quale sia stato per Ermal Meta il momento top del suo triennio no stop in musica, ecco come ha risposto il cantante:
<<Il momento più bello l’ho vissuto dopo aver cantato Amara terra mia a Sanremo. Mi hanno detto che c’era una telefonata per me, era la signora Franca Modugno che mi ha detto: “A Mimmo sarebbe piaciuta tantissimo”. Quello è stato un momento in cui ho pianto tantissimo.>>
Brividi, emozioni, musica d’autore, è più o meno questo il trinomio che si sviluppa quando Ermal Meta si esibisce e ieri sera il cantautore ha dato prova della sua sensibilità attraverso la condivisione di un ricordo di cui in pochi possono vantarsene.
“Il 9 giugno sarai a Toronto. Dopo il Canada dove vai su Marte?” hanno chiesto i mattatori irriverenti Luca e Paolo, la risposta ha scatenato tutta piazza Duomo:
“Dopo Toronto, ritornerò in Italia con il nuovo disco al quale sto già lavorando”.
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