Esperimento CUORE e il primato di freddo mondiale
Traguardo raggiunto dall’esperimento CUORE: stabilito il primato universale di freddo il mese scorso sotto il Gran Sasso in Abruzzo
Vi siete mai chiesti cosa avviene ogni giorno sotto il Gran Sasso, in Abruzzo? I“Laboratori Nazionali del Gran Sasso”, di proprietà dell’Istituto Nazionale di fisica nucleare, luogo mondiale di incontro di tutti gli studiosi di astrofisica e fisica delle particelle – utilizzati in particolar modo per il rilevamento di particelle come il neutrino o la ricerca della materia oscura (il vuoto non tanto vuoto!) – più grande laboratorio scientifico sotterraneo al mondo e fiore all’occhiello degli scienziati italiani, hanno archiviato un nuovo successo.
Si tratta dell’esperimento CUORE (Cryogenic Underground Observatory for Rare Events), che, vedendo la partecipazione di circa centotrenta scienziati di diversa nazionalità, è riuscito nel suo intento di portare un contenitore dal volume di un metro cubo cinto di rame (circa 400 kg di massa totale) a una temperatura molto vicina allo zero assoluto, la temperatura più bassa teoricamente ammissibile (0 K, che corrisponde a circa –273,15 °C). Le leggi fisiche sanciscono che le molecole e gli atomi di un sistema, ad una temperatura pari allo zero assoluto, sono ridotte allo stato fondamentale; hanno, cioè, la minore energia possibile.
L’esperimento CUORE aiuterà gli scienziati a determinare la massa dei neutrini, oltre che a dimostrare elementi concernenti la loro natura, con lo scopo di interpretare la mancanza di proporzione tra la materia e l’antimateria, già da molto tempo oggetto di studi da parte degli studiosi dei laboratori abruzzesi.
Si dice soddisfatto il portavoce Carlo Bucci, che afferma al comunicato stampa del 21 Ottobre: “Si tratta di un risultato importante che testimonia come la scienza italiana raggiunga un solido primato nella tecnologia dell’ultra-freddo grazie all’integrazione e alla collaborazione tra ricerca, università e aziende” – e chiarisce riferendosi all’esperimentoCUORE: “Nessuno ha mai raffreddato a queste temperature una massa di materiale ed un volume simili.”
Il termostato per basse temperature dell’esperimento CUORE non è stato ancora ultimato. Quando lo sarà, verrà schermato con determinati materiali, come piombo d’età Romana, per garantire un ambiente a bassa radioattività, necessario per la conclusione dell’esperimento.
Un nuovo primato, dunque, per la scienza italiana, che, nonostante i pochi fondi investiti per questo genere di ricerche, riesce ad essere ancora più che competitiva col resto del mondo, tanto da realizzare, in questo caso, il metro cubo più freddo dell’Universo, proprio sotto le nostre montagne.
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