Parte oggi la mostra “I is an Other / Be the Other”, organizzata alla GNAM di Roma, dove 17 artisti africani raccontano l’ebbrezza di “Essere Altro”
La mostra
I is an Other / Be the Other, a cura di
Simon Njami, racconta l’ebbrezza di
“Essere Altro”. Si tratta, infatti, di un omaggio dedicato all’opera di
17 artisti contemporanei di origine africana che hanno interpretato il particolare rapporto con l’ignoto. Tutto ciò si esplica, appunto, a partire dall’
incontro con l’altro. Il percorso espositivo è ospitato alla
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di
Roma. La mostra è iniziata oggi e sarà aperta fino al
24 giugno. In particolare, sono esposte ben
34 opere. Si tratta di pitture, sculture, installazioni, fotografie e performance. Tutti i lavori presenti alla mostra parlano dell’incontro con l’altro. Inoltre, ad ogni opera ciascun artista affida la propria
ricerca dell’alterità, attraverso la mitologia, l’ironia e il gioco. Tra gli altri, il percorso espositivo raccoglie le sculture di
Nick Cave; la Divina Commedia di
Maurice Pefura; il trittico del camerunese
Bili Bidjocka, un viaggio privo di qualsiasi ordine temporale, tra Inferno, Purgatorio e Paradiso, che procede
“Out of Joint”. E ancora, le riletture ironiche di
Mehdi-Georges Lahlou; i quadri del pittore di Cuba
Wifredo Lam; le opere del sudafricano
Igshaan Adams.
“Il primo motore della tua esistenza, quello che ti fa uscire dalla tua caverna per spingerti oltre, oltre ciò che hai già visto e che già sai, è il bisogno di un altro. In ogni caso, favorevole o contrario, solo un altro ti permette di costruirti. Dunque, è d’obbligo ringraziarlo. Senza un altro, rinchiuso in te stesso, non avresti alcuna presenza nel mondo”. Queste le parole
Simon Njami, che ha cercato di spiegare il significato profondo della mostra.