È il filo che lega e collega, forma e costruisce il protagonista della mostra “Il filo e l’infinito” dedicata a Maria Lai. L’esposizione prende vita nell’Andito degli Angiolini di Palazzo Pitti a Firenze e propone 70 anni di ricerca dell’artista sarda partendo dal realismo lirico degli anni Quaranta alle opere concettuali più recenti.
Geografie, libri e leggende costituiti dall’intreccio di fili sono i temi prediletti da Maria Lai. Si tratta di un viaggio all’interno della carriera dell’artista tra fili e telai.
Lo strumento utile alla tessitura, infatti, compare già nei suoi primi disegni degli anni Quaranta poi sostituito, alla fine degli anni Sessanta, dall’immagine delle tessitrici, richiamo alla ben nota arte tessile tipica della sua terra, la Sardegna. È negli anni Settanta che Maria Lai inizia a realizzare, con la sua tecnica dei fili, i Libri costituiti da fibre visive.
La mostra, curata da Elena Pontiggia, sarà disponibile ai visitatori fino al 3 giugno 2018 e rappresenta un ulteriore omaggio dell’artista a Firenze, città selezionata già in passato per ospitare i suoi lavori.
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