Arriva l’estate, gli italiani sono pronti per la prova costume?
Si avvicina l’entrata ufficiale della bella stagione, ma per molti italiani sono già iniziati i fine settimana al mare: insomma, siamo di nuovo alle prese con la prova costume
Prova costume, un “esame” che mette a dura prova almeno la metà dei nostri connazionali, che sono in sovrappeso o addirittura soffrono di obesità.
Gli italiani e la prova costume
A mettere in luce questo fenomeno, che riguarda non soltanto l’aspetto estetico ma (soprattutto) le conseguenze fisiche e salutari della cattiva forma, è uno studio della Coldiretti realizzato agli inizi di giugno: l’analisi dell’associazione rivela che quasi la metà degli italiani (per la precisione, il 45,9 per cento) è a rischio fallimento della prova costume, con le regioni del Sud che sono “patria” della percentuale più alta di obesi o sovrappeso sulla base del rapporto Osservasalute.
Al Sud la situazione peggiore
Per la precisione, lo studio presentato dal presidente e dal segretario Generale di Coldiretti ha evidenziato le aree con le criticità più forti: il record negativo spetta alla Basilicata, che ha il 52,7 per cento della popolazione in sovrappeso o obesa, mentre l’argento va all’Abruzzo con il 52,3 per cento e il bronzo al Molise con il 51,9 per cento; fuori dal podio, ma di poco, le altre zone meridionali, con la Campania al 51,1 per cento, la Calabria al 50,4 per cento e la Sicilia al 49,1 per cento.
Bilance più leggere al Nord
In totale, si stima che ci siano almeno 23 milioni di persone adulte lungo tutta la Penisola che hanno problemi con la bilancia, anche se al Nord la situazione sembra meno drammatica: gli italiani più in forma sono i trentini (appena il 38,8 per cento della popolazione fuori forma), seguiti da piemontesi e laziali, rispettivamente con incidenze del 40,9 e del 42 per cento.
Abitudini sbagliate sin da bambini
E la questione diventa ancora più preoccupante quando si passa ad analizzare il dato relativo ai bambini in condizioni di obesità o sovrappeso: sono più del 30 per cento, ovvero tre su dieci. La denuncia trova sponda nelle parole di Antonio Caretto, Presidente Nazionale dell’Adi (Associazione Italiana di dietetica e nutrizione clinica), che ricorda come “nonostante viviamo in una delle patrie di questa tipologia di alimentazione, il 20 per cento dei bimbi non consuma quotidianamente frutta e verdura fresche, mentre uno su tre tutti i giorni beve bevande zuccherate o gassate”.
12 milioni a dieta
La Coldiretti rincara la dose, rivelando che almeno 12 milioni gli italiani nell’ultimo anno hanno cercato di ridurre il girovita con la dieta, seguendo proposte più o meno scientifiche, con risultati tuttavia scarsi o comunque non pienamente efficaci. Di contro, tra le note positive va segnalato il recupero della Dieta Mediterranea, “quella universalmente considerata la più salutare al mondo”, come aggiunto dal professor Caretto, che poi ha sintetizzato le basi di questo regime, ovvero “consumo di alimenti semplici e di origine vegetale, i cui ingredienti principali sono olio extravergine di oliva, cereali, frutta e verdura e poi moderate quantità di carne e pesce, prodotti lattiero-caseari e tante spezie”.
Segnali positivi dalla vendita di prodotti freschi
Prodotti che sono finiti in maniera più sensibile sulle tavole degli italiani, stando alle elaborazioni Coldiretti su dati Ismea, che rivelano un aumento di consumi da record, con percentuali che vanno dal più 7 per cento registrato dal pesce fresco al 4,3 per cento per la frutta, fino al 4 per cento degli ortaggi. Incrementi che sono stati favoriti “da nuove modalità di consumo, sospinte anche dalla disponibilità di tecnologie casalinghe, come centrifughe agli essiccatori che aiutano a far apprezzare cibi salutari ai più piccoli”, come conclude la nota dell’associazione.
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