26 Febbraio 2021 - 12:08

Etiopia, Amnesty International denuncia il massacro di civili ad Axum

Etiopia

Le truppe eritree presenti nella Regione del Tigray hanno compiuto una strage lo scorso Novembre in terra d’Etiopia. Lo rivela Amnesty

Secondo un rapporto di Amnbesty international, i soldati eritrei hanno ucciso centinaia di civili nella Regione del Tigray, nel nord dell’Etiopia tra il 28 e il 29 Novembre. Un massacro che potrebbe configurare crimini contro l’umanità. La ONG ha intervistato 41 sopravvissuti e altre 20 persone a conoscenza dei fatti. Tutte hanno confermato il massacro di Axum: esecuzioni di civili, bombardamenti indiscriminati e saccheggi nel corso dell’offensiva lanciata lo scorso Novembre dalle forze armate di Eritrea ed Etiopia per prendere il strappare Axum al Fronte di Liberazione Popolare del Tigray.

Le immagini satellitari analizzate dagli esperti mostrano nuove fosse comuni scavate vicino due delle chiese di Axum. “Le truppe eritree si sono scatenate e hanno ucciso sistematicamente centinaia di civili a sangue freddo, cosa che può costituire un crimine contro l’umanità“, spiega Deprose Muchena, direttore regionale dell’ONG per l’Est e il Sud dell’Africa. In Etiopia la situazione sta diventando insostenibile, come spiega Daniel Bekele, capo della commissione nazionale per i diritti umani. Secondo Beckele, i dati raccolti da Amnesty vanno presi molto seriamente, perché indicano un numero ancora sconosciuto di civili morti per mano deisoldati eritrei. Secondo il rapporto di Amnesty, i soldati eritrei hanno sparato alle spalle ai civili in fuga, hanno rastrellato migliaia di persone per picchiarle e hanno impedito loro di seppellire i defunti.

Una situazione esplosiva, in un territorio già martoriato

Sembra che l’azione punitiva dei soldati eritrei fosse una risposta all’azione di un piccolo gruppo di locali e miliziani armati solo con mazze e pietre. Un testimone del massacro in Etiopia dichiara: “Ero al secondo piano di un edificio e ho visto, dalla finestra, gli eritrei che uccidevano i giovani per strada“. Oltre alle uniformi, ciò che ha permesso di identificare quei soldati come eritrei era la lingua che parlavano. Quindi non ci sarebbero dubbi al riguardo.