Ex Ilva, Gualtieri: “Non esiste un piano B. Mittal rispetti impegni”
Il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, si oppone fermamente all’ipotesi di nazionalizzazione dell’ex Ilva paventata da alcune voci di maggioranza
Mentre il Premier italiano Giuseppe Conte si trova a Taranto, per ascoltare e provare ad accogliere le istanze degli operai dell’ex Ilva, a Roma si infiamma il dibattito all’indomani della decisione di ArcelorMittal di sfilarsi dal contratto firmato appena un anno fa. E se alcuni esponenti della maggioranza giallo-rossa spingono perchè la più grande acciaieria d’Europa venga nazionalizzata, a questa ipotesi si oppone con fermezza il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, per il quale l’unica strada percorribile è che il colosso franco-indiano rispetti gli impegni presi, e attui le politiche produttive e ambientali promesse.
Da ArcelorMittal respingono le accuse di inadempienza di Gualtieri e si dichiarano disponibili a trattare “solo se l’Italia farà proposte ragionevoli”. Così ecco sul tavolo una revisione degli accordi (che dovrebbe essere discussa lunedì a Palazzo Chigi da Conte e i vertici del colosso): il nostro esecutivo apre alla possibilità esuberi (“ma non cinquemila”) e ad una revisione al ribasso dei piani di produzione dell’acciaio.
Meno tranquilla la strada verso l’inserimento nel contratto del cosiddetto scudo penale: se Pd e Italia Viva si dichiarano favorevoli, sembra inamovibile invece Di Maio per il quale questa misura sarebbe “un problema per la maggioranza” e per il suo Movimento, all’interno del quale sul tema serpeggiano evidenti malumori.
Esclusa la possibilità della nazionalizzazione e nel caso in cui non si riesca a trovare un accordo tra il nostro esecutivo e Arcelor, gli stabilimenti di Taranto, Genova e Novi Ligure verrebbero commissariati in attesa di una nuova gara d’appalto.
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