19 Maggio 2020 - 10:47

FCA diventa un caso politico: Gualtieri predica calma

auto FCA Portale Dell'Automobilista

Il dibattito su FCA crea delle scintille tra Renzi e Calenda. Gualtieri e Crimi fanno da pacieri. L’opposizione e Landini sono favorevoli all’operazione

Il caso legato al prestito di 6,3 miliardi erogato a FCA ha assunto connotati politici, facendo accapigliare anche politici ed economisti di un’area abbastanza affine. Simbolico è lo scontro creatosi tra Carlo Calenda e Matteo Renzi, che se le danno di santa ragione via Twitter. Roberto Gualtieri e Vito Crimi provano a fare da pacieri, mentre l’opposizione e Landini danno il loro assenso all’operazione.

Si tratta di un prestito, non di un regalo. Abbiamo chiesto degli impegni aggiuntivi a quelli già piuttosto stringenti introdotti nel decreto: tutti gli investimenti previsti vanno confermati e rafforzati, dall’occupazione, al no alla delocalizzazioni e al monitoraggio dell’accordo.” ha dichiarato Gualtieri.
Andrea Marcucci, capogruppo al Senato, dichiara: “Polemica sganciata dai fatti. Il prestito chiesto ad una banca privata da FCA serve a garantire lo stipendio dei dipendenti e dei fornitori di tutta la filiera.
Dal M5S, Vito Crimi dice: “Chi ritiene sia necessario imporre ulteriori condizioni deve avanzare una proposta. Siamo pronti a sostenerla.

Anche Matteo Renzi e Andrea Orlando incominciano a scontrarsi tra di loro.
Capisco che difendere la Fiat non sia molto popolare e il trasferimento della sede in Olanda non piaccia ai più, ma in questa storia il nostro compito è difendere i posti di lavoro. E lo faccio volentieri, sia per la Fiat che per le altre aziende.” dice Renzi.
Nessuno ha parlato né di padroni né di poteri forti, bensì di sedi legali e fiscali, garanzie degli investimenti e dei livelli occupazionali, e interessi assolutamente legittimi in gioco.” risponde brevemente Orlando.

Intanto Salvini dà un cauto assenso alla linea del Governo: “Sicuramente preferisco Giorgio Armani che ha detto: portiamo le sfilate da Parigi a Milano. Detto ciò, se ci sono decine migliaia di posti di lavori in ballo, prima di dire no, qualche pensierino ce lo farei.