21 Settembre 2016 - 18:55

22 settembre 2016, Fertility Day : parliamo di…Malizia

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22 Settembre 2016  – 1° FERTILITY DAY : Giornata nazionale dedicata all’informazione e formazione sulla fertilità umana, istituita con Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 luglio 2016

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La giornata del Fertility Day è promossa dal Ministero della Salute per far si che i giovani siano messi a conoscenza circa la propria salute riproduttiva e circa i modi per preservarla tramite prevenzione, la diagnosi precoce e la cura della malattie che possono comprometterla e le tecniche di Procreazione medicalmente assistita.

Roma, Milano, Bologna, Catania: queste sono le città scelte  dal  Ministero della Salute in cui sono state organizzate tavole rotonde con la partecipazione di esperti della materia, operatori sanitari, società scientifiche, associazioni, famiglie e giornalisti per approfondire i temi centrali della fertilità.

L’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, nonché numerose associazioni e società scientifiche hanno collaborato a promuovere e organizzare iniziative in tal senso.

Certo non sembra vero alla Ministra Lorenzin di essere arrivata a questa data!

Il 28 luglio 2016, il Consiglio dei ministri approva la proposta di istituire per il 22 settembre di ogni anno una giornata nazionale dedicata all’informazione sulla fertilità umana, accompagnata però da una campagna di comunicazione che chiede alle donne di fare figlie e a breve giro di posta: varie immagini accompagnano questo pensiero tra cui quella di una donna con un clessidra in mano, quasi a decretarne la “scadenza”, come per un alimento.

I social network non hanno tardato a far sentire la propria voce a tal punto che, il 1° settembre, lo stesso  Renzi prende le distanze dalla campagna dichiarando di non saperne nulla anche ironizzando sul fatto di non avere amici che potrebbero essere invogliati a procreare solo perché è scritto su un manifesto.

La Lorenzin, quindi, provvede alla sostituzione del materiale promozionale con uno visivamente più sobrio ma, non paga del flop e delle polemiche del primo tentativo, continua la saga della fertilità con opuscoli che spostano l’attenzione su prevenzione e stili di vita sani, abbandonando la campagna pro-nascite, da lei stessa voluta.

E fin qui non ci sarebbe nulla di male se non fosse che, in uno degli opuscoli, il rapporto vita sana /fertilità venga espresso con un confronto tra bianchi e neri : le buone abitudini e i cattivi compagni.

Ovviamente immediato putiferio sui social con conseguente risposta del ministero secondo cui “il razzismo è negli occhi di chi guarda”, un po’ come la malizia a quanto pare. [ads2]