Festa del papà: sei canzoni dedicate alla figura paterna
In occasione della festa del papà, ecco alcuni brani che hanno raccontato del rapporto bellissimo ma anche complesso e contradditorio che si può avere con il proprio padre
Domani, Sabato 19 Marzo, come da tradizione si celebra la festa del papà e, sebbene sia vero che non abbiamo certo bisogno di celebrazioni create ad hoc per celebrare una qualsiasi figura genitoriale è anche vero che molti trovano piacere nel ritagliarsi un giorno dell’anno in particolare per riflettere sul loro rapporto con l’altro genitore. Un rapporto pieno d’amore bilanciato dagli usuali scontri e contrasti come ogni rapporto totalizzante che si rispetti per alcuni ma che per altri risulta pieno di contraddizioni e di assenze. In nome di questa complessità, ecco di conseguenza alcune delle più famose canzoni dedicate alla figura del papà.
Sei canzoni per la festa del papà
- U2- Sometimes you can’t make it on your own
Era l’11 Febbraio 2005 quando gli U2 fecero uscire come terzo singolo estratto dall’album “How to Dismantle an Hatomic Bomb” la toccante “Sometimes you can’t make it on your own“. Come tutti sanno, il brano è una dedica da parte di Bono al padre Bob Hewson, morto nel 2001. Il video della canzone è semplice quanto estremamente efficace e commovente. Diretto da Phil Joanou, è possibile vedere Bono che vaga per le strade della sua tanto amata Dublino. Un breve viaggio che ha inizio proprio a Cedarwood Road, la strada in cui viveva con la famiglia da bambino.
- Queen- Father to Son
Il secondo album dei Queen, intitolato semplicemente Queen II, è forse uno dei meno conosciuti e noti della celebre band inglese. Ciononostante, questo album con il tempo è riuscito ad accerchiare intorno a se l’entusiasmo di diversi critici e fano, che lo hanno fatto diventare un piccolo cult tra la fan base. Tra le undici tracce che compongono il disco originale, compare anche “Fathers To Son“, brano scritto daI chitarrista Brian May, che racconta del punto di vista di un padre in un dialogo immaginario con suo figlio.
- Eric Clapton – My Father’s Eyes
Questo emozionante brano è stato scritto da Eric Clapton nel 1991 quando viveva ad Antigua e Barbuda. Tema centrale della canzone è il racconto mancato ma fortemente desiderato con il padre. Un rapporto solo immaginato e mai vissuto, visto che Clapton non ha mai potuto incontrare il padre , a causa della more di quest’ultimo nel 1985 per leucemia. Ad influenzare la scirttura del brano è stato anche un drammatico evento che ha segnerà per sempre la vita dell’artista : la morte del figlioletto avvenuta nel 1991 a causa di una caduta da una finestra . Il brano verrà poi rilasciato nel 1998 come singolo.
- Cat Stevens – Father & Son
Sicuramente una delle più famose che trattano il tema padre e figlio. Scritta dal cantautore inglese Cat Steven (ora chiamato Yusuf / Cat Stevens), Father & Son canta di un vero e proprio dialogo tra padre e figlio, colti entrambi in uno dei momenti più decisivi della vita di un’individuo. Il ragazzo (che il padre vedrà sempre e solo con il proprio figlio) che tenta di spiegare che è tempo per lui di trovare e costruire da se la propria strada, mentre il papà è restio a lasciarlo ad andare definitivamente.
“It’s not time to make a change”– tenta di dire il padre, per poi continuare con- “And I know/ that it’s not easy/ To be calm when you’ve found Something going on/ But take your time, think a lot“. D’altro canto il figlio si limita a replicare: “Now there’s a way and I know that I have to go Away/ I know I have to go”
- Motta- E mi parli di te
Ultima traccia del second album in studio del cantautore Motta “Vivere o morire”, fortunato seguito dell’album d’esordio “La fine dei vent’anni”. In “E mi parli di te“, il giovane cantautore canta questa sorta di amara dedica al padre, con cui da piccolo ha avuto un rapporto molto conflittuale.
- Mahmood- Gioventù Bruciata
L’assenza di una figura paterna costante, il rapporto interrotto e chiuso quando l’artista italiano era solo un bambino, è sempre stata una costante nella produzione di Mahmood; al punto da divere una sorta di filo conduttore per tutto il suo album d’esordio dal titolo “Gioventù bruciata“.
“Gioventù bruciata“ è anche l’omonimo titolo di uno dei brani più riusciti del disco, in cui Mahmood ricostruisce alcuni dei momenti più significativi della sua infanzia, che hanno al centro la presenza dell’altro genitore, divenuto ormai una sorta di spettro. Ricordi che con il tempo, hanno perso la propria nitidezza ma che tentano di essere custoditi grazie a delle parole trasformate in musica.
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