8 Maggio 2022 - 00:00

Festa della mamma: ecco le canzoni italiane più belle da dedicare

Festa della mamma: ecco le canzoni italiane più belle da dedicare alla donna che vi ha messo al mondo e vi ha donato la vita

festa della mamma

La festa della mamma è alle porte e la dolcezza inizia ad abbracciare i nostri cuori ed i nostri pensieri. Ci viene spontaneo delineare gli occhi della donna più importante della nostra vita e riflettere sul valore che ha la sua anima nelle nostre esistenze. Molto spesso non riusciamo ad esprimere il bene e così ci affidiamo alla tenerezza melodica della musica. Scopriamo, insieme, quali sono le canzoni italiane più belle da dedicare alla nostra mamma!

1) Giordani Angi – Come mia madre

La voce graffiante ed intensa di Giordana riesce a toccare le parti più recondite della nostra interiorità. “Come mia madre” è un manifesto incisivo e potente, è l’esternazione più sincera ed autentica del mondo:

“Ti chiedo scusa se non ti ho mai detto /Quanto ti voglio bene
Tu che hai trovato sempre un posto /Dove nascondere le mie paure
È che l’orgoglio a volte è un mostro /Che ci fa solo allontanare
E se un giorno sarò una mamma /Vorrei essere come mia madre”.

A volte ci sembra quasi impossibile pronunciare ad alta voce un “Ti voglio bene” e così questo sentimento viene dipinto in un pensiero o in un sorriso timido e riservato. In questo singolo l’amore nei confronti della propria madre viene urlato a gran voce, in modo viscerale ed esasperato. Le modalità espressive della cantante sono un abbraccio caldo e ricco di pathos e mirano ad elogiare la donna che l’ha aiutata a celare e a proteggere le sue paure. Maledice, invece, l’orgoglio, sottolineandone l’inutilità e, dopo, con calore, confessa a se stessa un segreto dolcissimo: “E se un giorno sarò una mamma /Vorrei essere come mia madre”. Le anime della mamma e della figlia si perdono e poi si ritrovano, in un binomio vitalistico commuovente e carico di lacrime.

“Sei tu il regalo dei miei compleanni
La luce accesa quando torno tardi
Il cuore più grande dove ripararmi
Stringimi forte a te”.

Giordana ritorna bambina. Il profumo della gioia, il regalo più grande dei suoi compleanni è sua madre. Il suo respiro da neonata si fonde al carattere di una donna forte che, in questo spazio musicale, è piccola per sempre.

2) E Yo Mamma – Coez (Festa della mamma)

Coez, con il suo aspetto da uomo duro ha, in realtà, un cuore colmo di sensibilità. Cresciuto solo con sua mamma, ha scelto di omaggiarla con questi versi:

“Questa va per te che hai lottato per me
C’è chi ha due genitori ma tu vali per tre
Per tutte le volte che ho perso la calma
Tu m’hai dato un’arma, e yo mamma…”.

Silvano Albanese delinea il ritratto di una persona forte e salda, una donna che lo ha aiutato a gestire la sua rabbia e calmarsi. Quanto può essere dolce lottare per amore di un figlio?

“Scrivo dal treno, fuori per suonare/ Che sono in giro con il personale

A volte non mi prende il cellulare/ Ti scrivo, dopo ti richiamo e dopo c’ho da fare

E non ti leggere gli insulti su di me/Non fanno un cazzo e sanno tutti più di me

Resto il bambino delle elementari/ Che scarabocchia i suoi diari e sbrocca con gli orari”.

Nel suo intimo Coez delinea i fotogrammi della sua infanzia: le scuole elementari, la sua inquietudine, il suo essere completamente fuori dagli schemi. Tutto questo, tutto il suo essere, tutto il suo grande e piccolo essere ha un’unica matrice: sua madre.

3) Viva la mamma – Edoardo Bennato

Uno dei testi più iconici di sempre è “Viva la mamma”:

“C’è folla tutte le sere /nei cinema di Bagnoli
un sogno che è in bianco e nero /tra poco sarà a colori
l’estate che passa in fretta /l’estate che torna ancora
e i giochi messi da parte /per una chitarra nuova”.

Ci troviamo a respirare un’aria estiva che ha il sapore dei toni autunnali. Tutto ciò che è in bianco e nero sta per assumere una sfumatura colorata e sgargiante. La crescita è vicina ed i giochi sono un ricordo. Eppure, nell’aria, si sente ancora il profumo d’infanzia.

“Viva la mamma /affezionata a quella gonna un po’ lunga
indaffarata sempre e sempre convinta /a volte un po’ severa
viva la mamma /viva la favola degli anni cinquanta)”.

Bennato, con estrema intelligenza, descrive il prototipo della mamma anni cinquanta: una figura riservata, determinata e sempre attiva. Il cantante invita ad esaltare le mamme, culle infinite del nostro essere atemporale.

4) Cullami – Emma (Festa della Mamma)

Emma, classe 1984, dedica alla mamma delle parole molto emozionanti:

Cullami /Come hai fatto con le bambole
Ti ricordi quelle favole /Che mi raccontavi
Quando io fingevo di dormire/La tua guancia bianca sulla mia
Mi ritorna in mente la poesia/Di una notte che cade
Mentre il tuo sorriso splende /Eternamente…”.

Emma invita sua madre a cullarla, ad accogliere i suoi occhi indifesi. L’artista è una guerriera che ricerca la sua parte fragile e, come per incanto, ricorda: le sue palpebre chiuse, il contatto con la pelle bianca della donna che l’ha messa al mondo, il suo sorriso che illumina i contorni iridescenti della memoria, la polvere buia di una stanza che fa l’amore con il candore della luna.

“Capita di arrendersi
Al ricordo di un amore negato
Ma ora so
Ritrovar la pace
Solamente tra le braccia tue”.

Emma si arrende nel tentativo di rimembrare un amore negato. Tuttavia ora che è tornata alle sue origini, all’amore nei confronti di una placenta senza tempo, ritrova la sua pace, la sua dimensione più autentica.

5) Mamma – Andrea Bocelli

Andrea Bocelli canta questa canzone per onorare sua madre che ha deciso di non abortire quando è venuta a conoscenza del suo problema di salute:

“Mamma…
Ma la canzone mia più bella sei tu!
Sei, tu, la vita,
e per la vita non ti lascio mai più”.

Andrea è in vita grazie a sua madre. Una madre coraggiosa che ha amato suo figlio prima ancora di vederlo venire alla luce. Immaginiamo questa ragazza, immaginiamo il suo sentire diffuso tra le forme morbide della gravidanza. Riusciamo a percepire le sue sensazioni nella carne e nelle ossa, sono come un’onda che non ci lascia in pace.

“Quanto ti voglio bene!
Queste parole d’amore,
che ti sospira il mio cuore
forse non s’usano più…
Mamma…”.

Le parole antiche ci abbracciano, come note senza pentagramma. Nulla è ordinato e nulla segue una logica. In uno spazio indefinito esiste solo l’amore, un amore che fatica ad essere preconfezionato in un linguaggio stabile e dattilografato. Tutto assume una connotazione magica, al limite del reale. Il nostro battito si coniuga alle stelle, all’innocenza del loro sentire. Tutto è muto, esiste solo la musica che scorre nelle nostre vene e che traccia un nome stupendo: Mamma.

Tantissimi auguri a tutte le mamme del mondo da Zon! Buona festa della mamma a tutte voi!