L’8 marzo è la giornata internazionale della festa delle donne e celebra il ricordo di tutte coloro che hanno lottato pedissequamente ed assiduamente per l’affermazione dei propri diritti.
La festa delle donne, stando alle numerose fonti storiche, risale all’8 marzo 1911. Quel giorno delle operaie di un’industria tessile di New York decisero di ribellarsi alle estenuanti e disumane condizioni di lavoro alle quali venivano sottoposte. Per mettere a tacere questa assurda protesta, i datori di lavoro bloccarono letteralmente le uscite dalla fabbrica, impedendo alle lavoratrici di uscire.
Ad un certo punto, però, accadde l’impensabile: scoppiò un incendio e morirono ben 134 donne.
Durante la Prima Guerra mondiale e, nello specifico, durante la Rivoluzione di febbraio in Russia, l’8 marzo 1917 molte operaie protestarono contro lo zar insieme ai propri uomini. In questo preciso evento storico la sinergia fu fondamentale e mise in risalto l’importanza della forza femminile nei contesti di natura politica e sociale.
La vera genesi della festa si ebbe, però, nel 1909. Il Partito Socialista americano, infatti, decise di istituire una giornata interamente dedicata all’importanza delle donne e alla loro forza. L’attivista Clara Zetkin, nel 1910, decise di prendere in considerazione la proposta durante la seconda Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste, svoltasi a Copenaghen, in Danimarca. Si giunse ad un accordo definitivo solo nel 1921 e la scelta, molto probabilmente, ricadde sull’8 marzo proprio per ricordare il fatto storico avvenuto nel 1917.
Anna Bolena: Per lei Enrico VIII d’Inghilterra si scontrò con la Chiesa, dando origine allo Scisma.
Elisabetta I d’Inghilterra: è stata la più grande regina che l’Inghilterra abbia mai avuto. Grazie a lei questo paese diventò una potenza mondiale.
Florence: fondò la prima scuola per infermiere da cui nasceranno le Crocerossine.
Emmeline Pankhurst: ha fondato l’Unione Sociale e politica delle donne ed ha combattuto ardentemente per i diritti femminili.
Lady D: la famosissima principessa è sempre stata impegnata in cause umanitarie, dalla lotta all’AIDS nei paesi in via di sviluppo alle mine anti uomo.
Jacqueline Kennedy: insieme al marito ha stravolto regole e convenzioni dell’etichetta della presidenza americana.
Patty Smith: è una delle più grandi artiste rock. Con la sua musica ha influenzato generazioni e a lei si sono ispirati moltissimi musicisti.
Rosa Parks: nel 1955 si rifiutò di cedere il posto su un pullman a un bianco, dando così origine al boicottaggio degli autobus a Montgomery e ponendo l’accento sulla lotta per la discriminazione raziale.
Amelia Earhart: prima donna pilota ad attraversare l’Atlantico in solitaria e, in assoluto, la prima persona ad aver sorvolato sia sull’Atlantico che sul Pacifico.
Giovanna D’Arco: guidò vittoriosamente le armate francesi contro quelle inglesi durante la Guerra dei Cent’Anni.
Coco Chanel: ha fatto la storia della moda. Era cresciuta in un orfanotrofio e imparò a cucire.
Anna Frank: grazie ai suoi diari, abbiamo una testimonianza inestimabile sull’operato folle del nazismo.
Marlene Dietrich: fu una delle prime dive ad entrare nella leggenda dello show business quale modello di donna fatale per antonomasia.
Maria Teresa d’Austria: con la guerra di successione austriaca si cercò di impedirle di salire al trono. Fu una sovrana illuminata, saggia e attenta al suo popolo.
Marie Curie: prima donna ad insegnare all’Università di Sorbona di Parigi. Nobel per la fisica grazie agli studi sulle radiazioni. Nobel per la chimica in seguito alla scoperta del radio e del polonio.
Matilde di Canossa: potente feudataria, sostenitrice del papato nella lotta per le investiture.
Maria Montessori: educatrice, pedagogista, filosofa, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana.
Rita Levi Montalcini: neurologa e senatrice a vita. Premio Nobel per la medicina nel 1986.
Tina Lagostena Spena Bassi: docente di diritto. È stata una delle professioniste più agguerrite nella difesa delle donne.
Margherita Hack: prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia. Ha studiato e classificato diverse categorie di stelle.
Caterina II di Russia: imperatrice dal 1762 alla morte. Fu uno dei più significativi esempi di dispotismo illuminato.
Valentina Tereskova: prima donna a viaggiare nello spazio.
Anna Kulišëva: medico e giornalista russa naturalizzata italiana, fu tra i fondatori del Partito Socialista Italiano. Nel 1911 istituì il Comitato Socialista per il suffragio femminile.
Evita Peron: attrice, politica, sindacalista e filantropa argentina. Perorava la causa dei diritti dei lavoratori e dei più poveri.
Maria Teresa di Calcutta: soccorritrice dei poveri di Calcutta. Premio Nobel per la Pace nel 1979.
Sonia Gandhi: politica indiana di origine italiana. Presidente del Partito del Congresso Indiano, attualmente al governo; vedova di Rajiv Gandhi, già primo ministro.
Malala Yousafzai: a 11 anni ha documentato nel suo blog i soprusi del regime dei talebani pakistani. Premio Nobel per la pace per il suo impegno. Si è battuta, infatti, per l’affermazione dei diritti civili e per il diritto all’istruzione delle donne.
Il 2 giugno 1946, per la prima volta, tutte le maggiorenni hanno votato nelle elezioni amministrative di quell’anno e poi, nella fattispecie, nel referendum istituzionale e nell’elezione dell’Assemblea Costituente del 2 giugno.
Tramite un accordo interconfederale del 1960 si decide l’eliminazione dai contratti nazionali di lavoro delle tabelle remunerative differenti per uomini e donne. Viene così decretata la parità sostanziale e formale di uomini e donne nel mondo del lavoro.
Nel 1970 è stata approvata la legge sul divorzio mentre il 12 maggio 1974 si è avuta, a tutti gli effetti, una doppia vittoria: No da parte del referendum popolare per l’abrogazione della legge.
Nel 1971 viene estesa la tutela della maternità alle lavoratrici dipendenti.
Nel 1975, con la L.151, viene varata la riforma del diritto di famiglia che introduce la parità assoluta tra uomini e donne nel nucleo familiare.
Il 1977 è stato uno degli anni più importanti per le donne. Si passa dalla tutela per la donna lavoratrice alla parità nel campo di lavoro. Importantissima, in ambito familiare, è l’introduzione di nuove norme che ha rafforzato l’importanza della condivisione genitoriale nella cura dei figli.
La legge 194 del 1978 “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza” ha un obiettivo fondamentale: la prevenzione delle gravidanze indesiderate e dell’aborto clandestino il quale potrebbe ledere gravemente alla salute fisica e morale della donna.
Questa legge, promulgata nel 1991 e fortemente voluta dalle donne, ha come obiettivo fondamentale quello di eliminare la discrepanza sociale tra uomini e donne nel mondo del lavoro.
La L. 215 del 1992 ha promosso l’uguaglianza sostanziale tra uomini e donne in ambito lavorativo ed ha portato, all’epoca, alla nascita di imprese composte per il 60% da donne.
La legge 866 del 1996 stabilisce che la violenza sessuale non è un delitto contro la morale ma contro la persona. Questa è una tappa importantissima all’interno del cammino legislativo delle donne perché rappresenta un punto di arrivo indispensabile. È un inno a tutte coloro che hanno lottato per una sessualità libera e scevra da qualsiasi condizionamento.
La legge comunitaria del 1998 sancisce il divieto assoluto delle donne al lavoro notturno durante la maternità, fino al compimento di un anno di vita del bambino.
La legge 448 del 1999 prevede un’indennità di maternità per le donne che svolgono il cosiddetto “lavoro familiare”. Con la finanziaria del 2000 questo diritto viene esteso alle cittadine dell’UE e alle extracomunitarie con carta di soggiorno.
La legge del 1999 tutela il riconoscimento del lavoro in ambito domestico. Le donne tra i 18 e i 65 anni che svolgono assiduamente il lavoro domestico hanno diritto all’Assicurazione contro gli infortuni.
La legge 53 dell’ 8 marzo del 2000 mette in luce l’importanza dell’armonia nella ruolo genitoriale. In particolare, la cura dei figli smette di essere una prerogativa esclusiva delle madri dal punto di vista legislativo e coinvolge anche i padri , garantendo loro uguali diritti e tutele.
Le legge 38 del 2009 protegge le donne dal ripetersi di un comportamento molesto, ossessivo, persecutorio, che si manifesta con telefonate pedisseque ed attenzioni non gradite dalla vittima in questione.
La legge sul femminicidio è un provvedimento legislativo emanato dal Parlamento nel 2013 al fine di contrastare la violenza sulle donne e l’omicidio nei confronti del genere femminile che, purtroppo, è diventato sempre più frequente, nonostante le evidenti tutele giuridiche.
La mimosa, simbolo assoluto della festa della donne è stato scelto da Teresa Mattei, un’ex staffetta partigiana di soli 25 anni, divenuta poi una delle 21 madri costituenti. Nel 1946 Luigi Longo le chiese di festeggiare l’8 marzo come in Francia, dove alle donne si regalavano violette molto costose. La giovane donna scelse come simbolo la mimosa, con il suo profumo inconfondibile, la sua femminile freschezza e la sua morbidezza assoluta, che ricorda le curve di una donna. Era una delle poche piante che fioriva agli inizi di marzo ed era, inoltre, estremamente economica. Da allora la mimosa è divenuta l’emblema per eccellenza della forza, della tenacia e della lotta femminile.
Buon 8 marzo a tutte voi!
Il 5 e 6 dicembre a Salerno, presso la sede di via Clark della Camera…
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