10 Aprile 2020 - 16:55

Fifa, da Infantino messaggio al calcio italiano: “Pronti aiuti per i club”

Fifa, Infantino

Dalla FIFA parole di sostegno ai club italiani in difficoltà: Infantino ribadisce l’impegno e le strategie per la salvaguardia delle società

“La Fifa e la comunità calcistica mondiale sono al fianco di chi combatte questi giorni difficili”. Con queste parole esordisce Gianni Infantino, numero 1 del massimo organo mondiale del calcio, attraverso un video messaggio rivolto al calcio italiano.

Il presidente Fifa, infatti, ha voluto ribadire il pieno appoggio ai club italiani e le strategie in preparazione per affrontare la crisi Coronavirus dal punto economico.

“In questo momento abbiamo tre pensieri in mente: – spiega Infantino la salute, al primo posto; poi vedere come possiamo aiutare al meglio la comunità calcistica in questo momento; infine, con il rallentamento che la nostra vita ha subito possiamo pensare al futuro e a come uscirne insieme e meglio di prima, in modo strategico e unito”.

Un sostegno concreto ai club in difficoltà e un impegno finanziario che possa garantire alle società di superare quest’inaspettato quanto micidiale momento d’arresto.

“L’obiettivo è avere un fondo con una struttura di governance indipendente, questo significa che il mondo saprà dove va il denaro – chiarisce il presidente Fifa Al fine di offrire un sostegno immediato a tutti voi, ho chiesto all’amministrazione della FIFA di prendere le misure necessarie per anticipare il pagamento della seconda parte dei vostri costi operativi, previsto di norma per la seconda metà dell’anno. Ho chiesto anche di derogare ai criteri aggiuntivi all’adempimento degli obblighi sia per quest’anno che per l’anno scorso, affinchè l’intero importo sia pagato a tutti voi”.

Sul ritorno in campo, poi, Infantino chiarisce ancora la posizione già promossa in passato:

“Il nostro principio, che incoraggiamo tutti a seguire, è che la salute viene prima di tutto. Nessuna partita, nessuna competizione, vale il rischio di una sola vita umana; sarebbe più che irresponsabile costringere a riprendere le competizioni se le cose non sono sicure al 100 per cento”.