3 Ottobre 2018 - 09:29

Finanza e politica. Un binomio non del tutto paritario

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Finanza e politica, un rapporto fin troppo sbilanciato nella realtà dei fatti. Riflessioni sull’importanza della politica e sulle conseguenze di una sua totale scomparsa

La globalizzazione, che pian piano è sfociata in conformismo diffuso e sfrenato, negli anni ha generato un nuovo idealtipo di gestione degli Stati più unico che raro.

Grazie a questo particolare modo di vedere, ormai diffuso in ogni angolo del mondo, si è affermato un nuovo principio nelle singole Nazioni: la finanza prevale, praticamente, su tutto.

Questa bizzarra idea si è riproposta pesantemente con la presentazione della nota di aggiornamento del Def che, in pochi istanti, ha indicato l’una o l’altra via ad un principio politico ormai ostaggio di oscillazioni di mercato.

Andando al di là della bontà o meno della manovra gialloverde, ciò che ancora una volta è emerso – come accaduto anche in passato – nello spirito delle Nazioni ed istituzioni europee è che allo stato attuale la politica non ha più un valore intrinseco.

Andando per ordine, e volendo indirizzare la riflessione verso ben altri binari, è necessario partire dal concetto di politica che, sciorinato in varie salse dai tanti autori, dovrebbe essere concepito sin dal principio.

Fra le tante definizioni data, quella che maggiormente si addice in questo caso è “la politica è l’arte del possibile”, in cui non solo viene tracciata la via per un percorso specifico da intraprendere ma anche la nobiltà dello stesso.

L’eccessiva dipendenza dei governi nazionali dalla finanza ha creato sia un paradosso in termini che una gabbia da cui fuggire è quasi impossibile attualmente.

Infatti, se da un lato la possibilità di legiferare viene imbrigliata attorno a delle regole – per la maggior parte non scritte e non del tutto accettate – da seguire, dall’altro si impedisce la fuga da questa impostazione a causa proprio delle stesse regole.

In una tale situazione, quindi, il margine di trattativa diventa sempre più importante ed il do ut des tra le parti diviene il fulcro di un qualsiasi intervento a livello nazionale ed internazionale.

In sintesi, se la situazione rimarrà la medesima si rischia una seria scomparsa della politica tout court a causa di una qualsiasi crisi dettata dalle stesse norme non scritte ma accettate implicitamente.

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