4 Febbraio 2020 - 12:23

Francesco Murano: “Così ho conquistato Beyoncè”

Francesco Murano: lo stilista italiano di Beyoncè

Zon.it ha incontrato Francesco Murano, giovane stilista salernitano che ha vestito la popstar Beyoncè in occasione del party pre-Grammy 2020

Francesco Murano: da fan a stilista di Beyoncè- La storia

Un mini-dress grigio dalle forme ondulate ed un’ampia scollatura sul seno: così si è presentata la popstar Beyoncè, lo scorso 26 Gennaio, al party che precede la consegna dei Grammy Awards 2020 organizzato a Los Angeles dal marito Jay-Z. E l’abito, che ha subito fatto il giro delle copertine di mezzo mondo, porta la firma italiana di Francesco Murano.

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Il Murano che oggi spicca nel guardaroba di un’icona della musica e della moda mondiale, fa parte della collezione Ossimoro Plasticocon cui Francesco, lo scorso Luglio, ha vinto il Premio Milano Moda Graduate 2019 nell’ambito dell’evento omonimo organizzato dalla Camera Nazionale della Moda Italiana. Un successo confermatogli anche dal conferimento del Premio Franca Sozzani.

Ma quest’estate Francesco Murano ancora non sapeva che  il meglio aveva ancora da venire:  poco tempo dopo la sfilata, il ragazzo, salernitano di nascita ma milanese d’adozione (ha frequentato lo IED, ndr.), è stato infatti contattato da Zerina Akers, stylist personale di Beyoncè, che, complimentandosi con lui, gli chiede alcuni capi per la sua assistita.

La collaborazione con Murano, porterà inizialmente la Knowles ad indossare le “Pedestal Shoes”, per il video di “Spirit” (e parte della colonna sonora del live-action “Il Re Leone”), e solo dopo ad opzionare “l’ossimoro dress”: “Ma non immaginavo che lo avrebbe indossato per un’occasione così importante”, mi racconta Francesco, la cui emozione è ancora tangibile.

Quando mi hanno proposto di raccontare sulle pagine di Zon.it la storia di Francesco Murano, non ho esitato un attimo ad accettare: egli è il simbolo di un’Italia giovane, bella e ricca di speranze. E soprattutto ci insegna che con sacrificio, applicazione, studio  e passione si può arrivare dovunque, che, in una parola, i sogni si realizzano. 

Rimanere con i piedi per terra, non vuol dire che non si debba sognare. Bisogna sempre farlo: Io ho sognato così tanto che il mio idolo ha messo il mio abito

L’intervista completa a Francesco Murano

  1. La moda è sempre stata nei tuoi piani? Quando hai capito che poteva diventare il tuo mestiere?

La moda in un certo senso ha sempre fatto parte della mia vita, però non l’avevo ben identificata come moda, più come un’ attrazione per il bello fin da piccolo. Mia nonna era una bravissima ricamatrice e mia zia un’ottima sarta, giocavo con le stoffe e con le lenzuola per creare abiti su di me o sulle mie amiche, a me piace tanto l’arte e Buccino (in provincia di Salerno, ndr.) è un paese piccolo ma pieno di cultura e arte quindi mi sono sempre fatto trascinare da tutto questo, fino ad arrivare poi alle medie dove li ho preso sempre più consapevolezza di fare moda e di andare a Milano, e così è stato.

2.Come nasce la collezione ossimoro plastico, da quali suggestioni personali e materici? Quale messaggio ti piacerebbe lanciare attraverso la collezione?

Io sono partito da quello che è il concetto degli “opposti” inteso come opposti introspettivi di una persona, la razionalità e irrazionalità di un individuo che lo rende tale ed unico. Ovviamente per me gli opposti significano armonia e unità, quindi un binomio che in realtà è un’unica cosa, noi umani siamo formati da una sola mente che è bilanciata da questi due concetti. Sono partito dal pensiero filosofico di Nietzsche dell’Apollineo e Dionisiaco, che appunto rappresentano la razionalità e irrazionalità di una persona, dopo mi sono collegato dal punto di vista estetico alla scultura classica (apollineo e razionalità) e scultura barocca (dionisiaco e irrazionalità) facendo un’analisi delle proporzioni e canoni estetici di entrambi i tipi di scultura, per poi fare un ragionamento strettamente progettuale legato alla sartoria: la modellistica e lo studio del cartamodello (apollineo, razionalità e scultura classica) e in opposizione la tecnica del Moulage ovvero realizzare il capo direttamente sul manichino (quindi un approccio irrazionale alla sartoria). Per questo c’è un susseguirsi di struttura e morbidezza nella collezione. Il pensiero finale è un parallelismo tra abito e uomo, siamo un’unità formata da due spiriti in contrasto e gli abiti che sono andato a creare non sono altro che una traslazione del mio apollineo e dionisiaco, per questo ossimoro plastico.

3.L’ossimoro dress (un mini-dress grigio dalle forme ondulate con un’ampia scollatura) è stato indossato da Beyoncè per il brunch prima dei Grammy Awards 2020. Quali emozioni ti hanno accompagnato nello scoprire che un’icona del pop e di stile mondiale aveva scelto proprio la tua griffe?

Premetto che da 10 anni a questa parte sono un vero e proprio fan di Beyoncé, quindi per me è stato coronare uno dei miei più grandi sogni, è stato un grande regalo da parte sua, è stata una grande soddisfazione per me sia dal punto di vista professionale che come persona, sono davvero felice di tutto questo e non basterebbero le parole per descrivere quanto

4. Ad onor del vero, Beyoncè aveva già scelto delle scarpe della tua collezione per il video di Spirit (dalla colonna sonora de “Il Re Leone”). Voglio entrare un po’ nella tua officina creativa: ricordi come sono nate le scarpe e l’ossimoro dress? Qual è stata l’ispirazione fondamentale?

Esatto, in un primo momento sono state considerate solo le scarpe per il nuovo video, qualche giorno dopo mi è stato richiesto l’abito per il suo guardaroba personale, ma non mi sarei mai aspettato che lo avrebbe messo a un evento così importante per lei.
Ripeto, sia l’abito che le scarpe sono nati da questo mio studio della scultura, più precisamente le scarpe con la suola quadrata rappresentano quello che è il piedistallo che sta sotto ogni scultura, da qui Pedestal Shoes.

5. Qual è il messaggio che ti piacerebbe lanciare attraverso il tuo fare moda? Perchè una donna dovrebbe indossare proprio un abito di Francesco Murano?

Penso che ogni designer debba avere alla base del proprio lavoro un pensiero, un concetto, per far si che esca un prodotto nuovo e fresco, almeno ci provo. Io sono affascinato molto da quello che è l’alta moda, al lavoro che c’è dietro, ho cercato nella collezione di seguire tutto il processo creativo che richiede questa bellissima arte, ovviamente c’è tanto ancora da studiare, però tengo alla qualità e alla bellezza del capo, tengo a valorizzare la donna nella sua bellezza e unicità, cercando di esaltarla nel migliore dei modi.

6.E dopo Beyoncè… cosa succederà nella carriera di Francesco Murano, o meglio cosa ti auguri? Ti do il permesso di sognare in grande…

Piano piano cerco di farmi conoscere, far vedere che cosa sto facendo e cosa potrei continuare a fare, ma nel frattempo credo e continuo a studiare e cercare di firmarmi sempre meglio nel capo dal punto di vista tecnico, purtroppo non sanno tutti che la moda non è solo vestire Beyoncé e avere tanti follower su Instagram, è ben altro, è tanto duro lavoro, per questo è importante studiare e apprendere tutto quello che c’è da apprendere e stare sempre con i piedi per terra, tengo a ribadire questo concetto ogni volta. Questo non vuol dire che non si debba sognare, bisogna sempre farlo e io ho sognato così tanto che il mio idolo ha messo il mio abito