18 Marzo 2024 - 09:00

Gazzelle: un viaggio emotivo tra “tutte le lacrime e le cicatrici”

Gazzelle per la prima volta al PalaSele di Eboli: il racconto di un viaggio emotivo non solo attraverso i ricordi, ma soprattutto tra "tutte le lacrime e le cicatrici"

gazzelle

Sabato 16 marzo, per la prima volta, il PalaSele di Eboli ha ospitato il concerto di Gazzelle, che con il suo “DENTRO X SEMPRE” – sold out da settimane – ha regalato a migliaia di fan una una serata unica.

Ogni canzone ha trovato un’eco nei cuori dei fan, creando un mosaico di emozioni che solo la musica di Gazzelle sa dipingere. L’artista romano ha dimostrato ancora una volta di essere uno degli artisti più autentici e apprezzati della scena musicale italiana contemporanea.

La sua performance non è stata solo un’esibizione musicale, ma un vero e proprio viaggio emotivo. La sua capacità di esprimere sentimenti universali attraverso la musica, ha fatto sì che ogni canzone diventasse un momento di condivisione e comprensione collettiva.

Foto Angelo Tortorella per Anni 60 Produzioni

Il concerto al PalaSele di Eboli si è aperto con “Fottuta canzone”, seguito da successi come “Però” e “Vita paranoia”. La scaletta ha proseguito con un’alternanza di ritmi e melodie che hanno evidenziato la versatilità artistica di Gazzelle, capace di passare da toni energici a momenti di pura poesia.

Uno dei picchi emotivi della serata è stato senza dubbio il medley acustico. Con la sua chitarra e la sua voce, Gazzelle ha interpretato “Nero”, “Ora che ti guardo bene”,Coltellata” e “Scintille”, creando un’atmosfera intima che ha avvolto l’intero palazzetto.

Foto Angelo Tortorella per Anni 60 Produzioni

Uno dei brani più conosciuti del cantautore romano è “Scintille”, un pezzo che racconta la fine di una relazione, catturando il dolore e la liberazione di un addio. Durante l’esecuzione del brano, il pubblico ha cantato a squarciagola il ritornello in un momento di catarsi collettiva.

Questo è il potere della musica di Gazzelle: un viaggio emotivo non solo attraverso i ricordi, ma soprattutto tra “tutte le lacrime e le cicatrici”.