A soli ventisei anni, il 23 Settembre di 35 anni fa, il giornalista Giancarlo Siani veniva ucciso per mano della camorra, dopo aver parcheggiato l’auto nei pressi della sua abitazione a Napoli.
La malavita aveva deliberato la sua condanna a morte quando il giovane, con le sue inchieste per “Il Mattino” aveva documentato le infiltrazioni della camorra nella vita politica campana, consentendo agli inquirenti di arrestare il boss Valentino Gionta a Torre Annunziata (città che lo scorso Dicembre ha conferito a Siani la cittadinanza onoraria).
“Giancarlo Siani è stato testimone del miglior giornalismo: sarà sempre un esempio di coraggio e di professionalità per chi ha lavorato con lui e per chi intraprende, con idealità e passione, la strada del giornalismo“, ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella mentre il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ha deposto questa mattina come ogni 23 Settembre una corona di fiori sulla targa che ricorda il giornalista simbolo di una città che non vuole voltarsi dall’altra parte.
Anche la Federazione Nazionale della Stampa ha voluto ricordare Siani, sostenendo un progetto della Fondazione a suo nome che mira a portare la lettura nei quartieri di maggior rischio. La volontà è quella di creare un “punto di incontro e lettura” per i ragazzi proprio a Torre Annunziata, nel luogo dove il Comune in collaborazione con la redazione de “Il Mattino” ha realizzato una panchina in memoria di Giancarlo Siani.
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