Giappone, il fascino antico di una cultura millenaria si incontra e scontra con le influenze e i canoni artistici dell’Occidente, in una mostra alla Pinacoteca Agnelli dal 19 ottobre al 16 febbraio.
Le antiche silografie e le opere dei più grandi artisti classici giapponesi, Katsushika Hokusai e Utagawa Hiroshige, ma anche l’esponente delle “nuove stampe” Kawase Hasui.
Kawase ama immortalare paesaggi, monumenti, ma anche diverse condizioni climatiche come pioggia o neve. I precursori di questo movimento esistevano già in epoca anche nelle epoche Meiji, Taishō e parte della Shōwa.
Gli viene persino conferito un riconoscimento nel corso degli anni Cinquanta del ‘900: fu insignito del titolo di “Tesoro nazionale vivente”.
I visitatori ammireranno le reazioni di stupore dei più gandi maestri occidentali come Monet e Van Gogh davanti allo stile esotico e insuperabile dei maestri orientali, creatori di quel meraviglioso mondo fluttuante che tanto solletica la nostra fantasia.
Oltretutto il loro linguaggio artistico rivoluzionò totalmente i canoni di quello che, una volta, era il tempio dell’Arte: la Parigi di fine Ottocento.
L’esposizione è a cura di Rossella Menegazzo, professoressa di Storia dell’Arte dell’Asia Orientale dell’Università di Milano, e Sarah E. Thompson, curatrice del Boston Museum of Fine Arts.
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