Xilografia "Onda" Kanagawa. Immagine da Pixabay
Il Giapponismo è riuscito ad influenzare moltissimi artisti europei, che saranno presenti anche loro alla mostra “Giapponismo, Venti d’Oriente nell’arte europea. 1860 – 1915″. Uno dei maggiori esponenti giapponesi è Kanagawa.
Il Palazzo Roverella di Rovigo ospiterà pitture ed altre opere di fattura orientale, che in origine erano solo decorazioni di fogli per impacchettare i vasi.
Successivamente questa è stata riconosciuta come una vera forma d’arte, cominciando ad imporsi con i suoi nuovi canoni anche sl Vecchio Continente.
Questa esposizione, voluta dallaFondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, si occuperà di tracciare le opere che hanno fatto maggiormente tendenza fra Ottocento e Novecento, che ha ispirato l’Art Nouveau.
Il percorso che i visitatori ammireranno si snoderà in quattro sezioni, quante sono state le Esposizioni Universali dei padiglioni giapponesi, schiudendo uno scrigno di bellezza un po’ difficile da comprendere agli occhi degli occidentali.
Francesco Parisi, curatore della mostra, ha mescolato sia le opere originali provenienti dal Sol Levante che quelle che sono state ispirate. Con esse infatti diversi Van Gogh, Klimt e Gaugin, ma anche francesi come Pierre Bonnard, Paul Ranson e i belgi Fernand Khnopff e Henry Van De Velde.
Infine, ma mai per ultimi, gli italiani Giuseppe De Nittis a Giacomo Balla e Francesco Paolo Michetti, con La raccolta delle zucche.
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