Perché è importante giocare con le bambole
È noto quanto i bimbi amino giocare, ma è necessario comprenderne la ragione profonda che determina il loro corretto sviluppo psicologico ed emotivo
Se c’è una cosa che i bambini sanno fare bene è giocare. Ma ancora di più sono in grado di osservare. La naturale capacità deduttiva che permette a ogni individuo di capire come si sta al mondo o come comportarsi in un contesto sociale è sviluppata al massimo nei bambini.
D’istinto, i piccoli acquisiscono nozioni essenziali per la loro sopravvivenza e per questo vengono spesso paragonati a degli scienziati. Osservano, sperimentano e ripetono un’azione infinite volte. Lo fanno in qualsiasi ambito della conoscenza.
Concetti fondamentali di fisica, dinamiche di comportamento e capacità relazionali vengono appresi per la prima volta sin dai primissimi mesi di vita. Poi si affinano e diventano sempre più specializzati, ma è già qui che ogni individuo impara a interagire con il proprio ambiente. Giocando, il bambino mette alla prova le proprie conoscenze e le rafforza.
L’importanza del gioco libero
Tra le regole che l’adulto dovrebbe tenere a mente c’è quella del non intervento. Non esiste un modo corretto di giocare né è l’adulto che deve insegnare le regole del gioco al bambino. Questo è valido sempre tenendo a mente i necessari distinguo: il piccolo non deve trovarsi in situazione di pericolo giocando, e ci sarà sempre tempo per insegnare le regole di un gioco da tavolo ai bimbi più grandi, per esempio.
Se è lasciato libero di relazionarsi all’ambiente che lo circonda, un bambino riesce a trovare il modo per divertirsi anche con oggetti semplici. Meglio se appartenenti al proprio quotidiano.
Presto il bambino affina la capacità di immaginare, sviluppa la fantasia che gli permette di viaggiare con la mente e creare il proprio universo magico. Dovremmo dare molto peso, noi adulti, a questo che è un vero e proprio talento del nostro cervello e che ci distingue dagli altri animali.
Su piccoloeforte.it si parla spesso dell’importanza del gioco suggerendo giocattoli adatti al corretto sviluppo psicomotorio. Ma non si dovrebbe mai sottovalutare l’importanza di lasciare libero un bambino di inventare il proprio gioco, immaginare mondi fantastici e intessere trame di storie e personaggi. L’essenziale è lasciarlo libero di usare tutto quello che ha a disposizione. Anche quando non appartiene strettamente alla categoria di “giocattolo”.
Imitare è l’unico modo per imparare
Abbiamo già detto quanto sia importante giocare a fare finta. Di fatto, questa attitudine che accomuna i bambini e i cuccioli di ogni angolo del mondo è di importanza cruciale. Imitando quello che vedono fare ai genitori, i bambini possono oggettivare, quindi rendere reale, l’azione che vedono compiere.
Per questo è essenziale dare il buon esempio. Vale molto più delle parole perché verrà riproposto in maniera identica dal bambino che invece ha ancora difficoltà a comprendere il significato profondo delle frasi.
Fare finta aiuta i piccoli a esternare i sentimenti
Maria Montessori suggeriva di aggiungere al gioco dell’imitazione anche le buone maniere. Giocare a “far finta di” offre al bimbo la possibilità di fare pratica con le nozioni basilari della socializzazione.
Giocare alla parrucchiera, al fruttivendolo o al meccanico, sono tutti pretesti per allenare l’abitudine a esprimersi con garbo e sicurezza. Questo è il momento per allenare le buone pratiche e imparare quando dire grazie, prego, buongiorno, benvenuto…
Ma il gioco simbolico, cioè quello che si serve di immagini e simboli per imitare la realtà che vive il bambino, ha un’altra importante valenza. Il bambino si serve del gioco per agire emozioni che lo confondono, che gli creano turbamento o che, in generale, l’hanno particolarmente colpito.
Osservare il piccolo che gioca è un buon metodo per comprendere se qualcosa lo sta disturbando. Spesso, durante il gioco sarà il bambino stesso a rivelare la ragione del proprio turbamento.
Nessuna distinzione di genere quando si gioca
Per l’adulto non è sempre facile giocare. Si perde presto l’abitudine a questo genere di ozio, e ci si trova spiazzati di fronte alla magnifica capacità inventiva del bambino che surclassa quella che è rimasta all’adulto. Eppure giocare insieme ai bambini, che si tratti o meno dei propri figli, è un ottimo pretesto per imparare nuove cose.
La prima è che per i bambini non esiste differenza tra un genere e l’altro e che un gioco venduto per le femmine potrà essere usato dai maschi, se ne hanno il desiderio, e viceversa.
Giocare con le bambole, per esempio, può servire a un fratello maggiore a fare pace con il senso di spaesamento che comporta l’arrivo di un nuovo bebè in casa. Potrà replicare le azioni che vede fare alla mamma e al papà e comprenderle bene. Anche i papà possono giocare con le bambole e imparare cose sorprendenti dalle loro bimbe.
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